Maxi incendio di Aymavilles: chiesta l’archiviazione per il capo della protezione civile VdA Valerio Segor
Il castello di Aymavilles e, dietro, il maxi incendio Ph. Evi Garbolino photographer
CRONACA
di Thomas Piccot  
il 05/04/2025

Maxi incendio di Aymavilles: chiesta l’archiviazione per il capo della protezione civile VdA Valerio Segor

Richiesta di rinvio a giudizio, invece, per altri 9 indagati e 2 società

La procura di Aosta ha chiesto al gip l’archiviazione della posizione di Valerio Segor, capo della protezione civile della Valle d’Aosta, in relazione al maxi incendio divampato il 19 luglio 2023 e che ha coinvolto oltre 100 ettari di bosco. Nel rogo, due abitazioni furono distrutte e una terza gravemente danneggiata.

Chiesta l’archiviazione per Valerio Segor

Secondo l’ipotesi iniziale, Segor avrebbe contribuito all’aggravarsi dell’incendio, in modo colposo, non ricorrendo alla convenzione che avrebbe consentito di far intervenire un elicottero dei vigili del fuoco di Torino.

Segor era stato ascoltato dopo la chiusura delle indagini.

Le richieste di rinvio a giudizio

Per altre nove persone la procura ha chiesto il rinvio a giudizio, oltre a due società, che devono rispondere di illeciti amministrativi.Tra queste, il presidente e ad di Deval Giorgio Pession e i funzionari Luigi Traverso, Valerio Zinetti e Walter Musso. Dovranno rispondere, a vario titolo, di incendio e inquinamento ambientale colposo.

Per l’accusa, un rametto sarebbe caduto sulla testa del traliccio, interponendosi tra due connettori e innescando una scarica. Il rametto si sarebbe incendiato e, cadendo a terra, avrebbe dato origine al rogo.

Per i consulenti della procura ci sarebbe stata negligenza, non attuando il piano di indirizzo operativo previsto.

L’ufficio inquirente di via Ollietti, per la Sky Aviation, ha chiesto il rinvio a giudizio dei legali rappresentanti Alessandro Penco e Cesare Sappeno, del pilota Christian Gagliardo e del tecnico di volo Luca Laurent. Per loro le accuse, a vario titolo, sono incendio e inquinamento ambientale colposo e inadempimento in pubbliche forniture.

Secondo quanto ricostruito, la società sarebbe intervenuta con materiale non perfettamente funzionante, contribuendo all’aggravarsi della situazione.

L’udienza preliminare si terrà il 17 settembre.

Chiuso il filone legato alle presunte truffe

Chiuso anche il filone legato alle ore di volo che la società avrebbe fatturato alla Regione e che non avrebbe mai svolto, per un totale di circa 7 mila euro.

(t.p.)

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