Caso CVA: i vertici chiedono di essere auditi, la quarta commissione “rispedisce” a Finaosta i documenti “delicati”
Sulla questione interviene nuovamente anche Rassemblement Valdôtain: «Servono chiarezza, collaborazione e rispetto delle regole»
La richiesta da parte dei vertici di essere auditi in commissione, ma anche la decisione di restituire la documentazione acquisita dalla commissione stessa, per addottare le misure necessarie alla limitazione della diffusione. Continua a tenere banco il caso Cva, che oggi, giovedì 15 maggio, è approdato nella quarta commissione regionale “Sviluppo economico”.
Caso Cva: i vertici chiedono audizione
La quarta commissione consiliare, presieduta da Roberto Rosaire, si è riunita per approfondire, appunto, il caso Cva.
La giornata, intanto, si è aperta con la ricezione, da parte dell’organo regionale, di una lettera firma dal presidente di Cva, Marco Cantamessa, in cui si chiede l’audizione dei vertici.
Tale audizionè da inserirsi negli approfondimenti in corso di svolgimento a seguito della risoluzione approvata dal consiglio regionale, lo scorso 3 aprile, a seguito dell’acceso dibattito nato dalla lettera inviata dall’ex presidente di Finaosta, Nicola Rosset.
Nella risoluzione, come ormai noto, si chiedeva l’acquisizione di informazioni dettagliate sull’andamento del Gruppo Cva, da trasmettere alla commissione entro il 30 aprile.
Caso Cva, Rosaire: «documenti restituiti»
A fare il punto è stato il presidente della quarta commissione, Roberto Rosaire (UV), che ha evidenziato come «Cva ha trasmesso nei termini, tramite Finaosta, la documentazione richiesta segnalando che erano contenuti dati equiparabili a privilegiati – ha detto il presidente -. Trattandosi di dati che, se divulgati, possono nuocere al Gruppo (che è il nostro gioiello di famiglia e che interviene positivamente nella composizione dell’attivo del bilancio regionale con centinaia di milioni di euro all’anno), abbiamo ritenuto obbligatorio verificare con Inva la possibilità di rendere più sicura la condivisione di questi dati con i Consiglieri richiedenti».
Per questo motivo, la commissione ha «convenuto di procedere alla restituzione temporanea della documentazione, in formato digitale, a Finaosta, affinché possano essere adottate tutte le misure necessarie a limitarne la diffusione» ha aggiunto Rosaire.
Secondo il presidente della quarta commissione, «Cva merita tutta la nostra attenzione e tutto il nostro rispetto – conclude Roberto Rosaire -: una società solida, che negli ultimi tre esercizi ha prodotto utili in continua crescita, contribuendo a rafforzare la capacità della Regione di intervenire in tutti i settori di propria competenza, a favore dell’economia, delle famiglie, del territorio e delle infrastrutture».
Rassemblement Valdôtain: «Rispetto delle normative»
A margine della commissione, alza ancora una volta la voce Rassemblement Valdôtain, che esprime «viva preoccupazione per una situazione che rischia di danneggiare la credibilità delle istituzioni e di compromettere la necessaria serenità nei rapporti tra gli attori coinvolti».
Il movimento, per prima, cosa sottolinea come i consiglieri di RV non abbiamo «alcuna intenzione di ritirare la documentazione richiesta dal Consiglio Valle con apposita risoluzione – si legge in una nota -. Questo perché, come già detto in aula, non comprendiamo la vera finalità di questa attività che, a nostro giudizio, dovrebbe essere svolta dalle strutture che ne hanno la responsabilità».
Per RV, dovrebbero essere utilizzati «gli strumenti ordinari e previsti, in primis l’accesso agli atti ai sensi dell’articolo 116 – continua il comunicato -. A tal proposito, ci domandiamo se – a fronte della risoluzione adottata -, la quarta Commissione intenda procedere alla redazione di una relazione o altra forma di comunicazione da sottoporre all’attenzione del Consiglio Valle, così da rendere conto in modo trasparente delle attività svolte e delle acquisizioni documentali effettuate».
Ribadendo la necessità di improntare i rapporti tra Regione, Finaosta e Cva «al pieno rispetto della normativa vigente, dei principi di sana gestione e collaborazione leale», Rassemblement Valdôtain ribadisce come dopo «il noto “cambio di pelle” del gruppo Cva», sarebbe stato necessario «adeguare le procedure e le modalità di gestione alla normativa di riferimento, evitando ogni possibile fraintendimento o polemica».
Secondo RV, come già detto in consiglio regionale da Stefano Aggravi, «se Cva è oggi assimilabile a una società quotata, ne segua le regole. Se la Regione è azionista, eserciti con piena consapevolezza il proprio ruolo. E se Finaosta rappresenta il braccio operativo della Regione, agisca con coerenza e responsabilità. Serve chiarezza, serve rispetto dei ruoli».
Il movimento, poi, conclude.
«La situazione è complessa oltre che delicata: è fondamentale che le contrapposizioni si plachino e che alcuni giusti interrogativi o dubbi trovino risposta. Chiarezza e collaborazione dunque, nel rispetto delle regole e dei rispettivi ruoli e responsabilità. Solo così si tutela l’interesse pubblico e la credibilità del sistema Valle d’Aosta».
(re.aostanews.it)