Tac alla gatta al Parini di Aosta: ritardati gli esami a 2 pazienti, 4 indagati
Chiusa l'inchiesta della procura di Aosta; tra gli indagati ci sono il dottor Fanelli proprietario dell'animale e il primario di Radiologia
Due esami sarebbero stati ritardati su pazienti presi in carico dal pronto soccorso dell’ospedale Parini di Aosta per consentire di effettuare la tac sulla gatta del radiologo interventista Gianluca Fanelli. È quanto emerso dalle indagini dei carabinieri del Nas, coordinati dalla procura di Aosta, che ha chiuso l’inchiesta con 4 indagati. Il dottor Fanelli è indagato insieme ad altri tre professionisti. Le ipotesi di reato, a vario titolo, sono indebita destinazione di denaro o cose mobili, esercizio abusivo della professione, truffa allo Stato e interruzione di pubblico servizio.
4 indagati per la tac alla gatta
Dalle indagini è emerso che la sera del 20 gennaio due esami diagnostici sono stati ritardati.In un primo momento, il medico aveva riferito che i fatti erano avvenuti il 27 gennaio.
Fanelli, in una lettera inviata all’azienda sanitaria, aveva affermato che il macchinario non era in servizio e che non c’erano pazienti in attesa. Nella missiva, spiegava che aveva introdotto l’animale al Parini nel tentativo di salvargli la vita.
Tra gli indagati ci sono anche il primario di radiologia Massimiliano Natrella e Giulia Sammaritani, tecnica di radiologia. Quella sera, intorno alle 20, il dottor Fanelli aveva portato in ospedale la gatta, rimasta ferita dopo una caduta.
In questo contesto, la tecnica di radiologia Denise Barone aveva cercato di cancellare le immagini dalla memoria del macchinario.
Il mattino dopo, il professionista ha aveva portato la gatta da un veterinario. Per gli inquirenti, lo avrebbe fatto dopo aver timbrato il cartellino: da qui la contestazione di truffa ai danni dello Stato per timbrature non correlate. Il pomeriggio, Fanelli aveva eseguito un drenaggio, alla presenza del dottor Natrella.
(t.p.)