Rivolta nel carcere di Brissogne: agenti intossicati e locali devastati
Il segretario dell'Osapp Leo Beneduci: «Situazione sconvolgente»
Alcuni agenti intossicati e portati in ospedale, locali devastati, bombolette di gas fatte esplodere, lenzuola e materassi incendiati. È il bilancio della rivolta scoppiata ieri sera nel carcere di Brissogne, poi sedata intorno all’una di notte. Per il segretario dell’Osapp Leo Beneduci «la situazione è sconvolgente».
Rivolta al carcere di Brissogne
L’Organizzazione Sindacale Autonoma di Polizia Penitenziaria ripercorre la vicenda.
Secondo quanto riferito, i disordini sono iniziati verso le 19, alla chiusura delle celle nelle sezioni A1 e C1. Si tratta di sezioni nelle quali sono rinchiusi detenuti a regime ordinario.
Dai disordini, la situazione è rapidamente degenerata in rivolta. Durante i disordini, scrive l’Osapp «i detenuti hanno incendiato e bruciato lenzuola e pezzi di materassi, mettendo a rischio l’incolumità di tutti. Hanno appiccato il fuoco nei corridoi delle sezioni detentive, gettando oggetti bruciati nei corridoi stessi e alimentando ulteriormente il caos. Questi atti hanno creato disordini enormi, con il personale che ha dovuto affrontare il pericolo di incendi e fumi densi».
Agenti intossicati
Di più. «A causa dell’intensificarsi dei fumi, il personale è stato costretto ad aprire le sezioni e far evacuare i detenuti sulle scale interne per tutelare la propria incolumità – si legge -. Approfittando del momento di confusione, un gruppo di detenuti ha forzato i cancelli interni e si è riversato nella rotonda – il posto di servizio del personale – iniziando a devastare l’area. Hanno tagliato fili elettrici, sfasciato neon, danneggiato vetri, porte e computer, creando una situazione di grave pericolo. Inoltre, i detenuti hanno incendiato e lanciato bombolette di gas, facendole esplodere nei corridoi».
Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco e il 118. Il personale libero dal servizio è stato richiamato. La situazione è poi tornata alla normalità verso l’una, con l’intervento anche del personale in tenuta antisommossa. «Quando i detenuti si sono trovati di fronte a una risposta compatta e determinata, sono rientrati nelle rispettive celle».
Il bilancio è pesante. «Tre agenti sono stati accompagnati al Pronto Soccorso dell’Ospedale Regionale “Umberto Parini” di Aosta per sintomi riconducibili a intossicazione da fumo – aggiunge il sindacato -. Si segnala inoltre che un agente è svenuto all’interno della sezione, presumibilmente a causa del fumo».
A prestargli soccorso, inizialmente, sarebbero stati alcuni detenuti.
L’Osapp passa poi all’attacco. «Nonostante la gravità dell’evento, non si è registrata alcuna presenza delle unità speciali come il GIR (Gruppo Intervento Rapido) e il GIO (Gruppo Intervento Operativo), più volte decantati dal Sottosegretario Delmastro come pilastri della sicurezza penitenziaria».
Il commento di Leo Beneduci
«La situazione è sconvolgente – dichiara il segretario generale dell’Osapp, Leo Beneduci –. Solo pochi giorni fa un giovane agente ha rassegnato le dimissioni, denunciando un ambiente lavorativo tossico e particolarmente difficile. Oggi comprendiamo ancor più chiaramente le ragioni di quel gesto, che riflette il clima insostenibile da tempo presente nel carcere valdostano. Non possono tardare ulteriormente interventi concreti e urgenti. Lo stesso istituto è privo di Comandante da oltre otto anni. Una situazione che denunciamo da anni restando sistematicamente inascoltati.»
La richiesta di cambio al vertice
L’Osapp chiede un cambio al vertice. Per l’Osapp, comandante e direttore devono avere «comprovata esperienza».
«A rischiare, ancora una volta, sono solo gli agenti di Polizia Penitenziaria – conclude Beneduci –. Questa situazione è divenuta indegna. Il sottosegretario Delmastro continua a fare solo slogan e passerelle, mentre i gravi problemi del sistema penitenziario si ripercuotono drammaticamente sulle spalle della Polizia Penitenziaria, che continua a pagare il prezzo più alto in termini di stress, abbandono e insicurezza»
(t.p.)