Elezioni: il Consiglio dei ministri impugna la legge della Valle d’Aosta
Impugnata "per le parti in contrasto con la normativa nazionale" la legge del 3 marzo 2025
Elezioni: il Consiglio dei ministri impugna la legge della Valle d’Aosta
Oltre alla legge della Provincia di Trento che consente il terzo mandato al presidente, il Consiglio dei ministri ha impugnato “per le parti in contrasto con la normativa nazionale”, anche la legge della Valle d’Aosta del 3 marzo 2025 su “Disposizioni urgenti per lo svolgimento contestuale, nell’anno 2025, delle elezioni regionali e generali comunali. Modificazioni di leggi regionali in materia di enti locali”.
La reazione di Forza Italia VdA
Non si è fatto attendere il commento di Forza Italia Valle d’Aosta, che ha definito l’impugnativa dell’ultimo Consiglio dei ministri “l’ennesimo scivolone della maggioranza regionale sulla scia del Pd”.
“Non c’è limite al peggio”, si legge in una nota di FI. “Dopo la coltre impenetrabile di incertezza che persiste, ad appena quattro mesi dalle elezioni regionali e comunali, sulle regole del gioco con cui saremo chiamati alle urne a settembre, la maggioranza di sinistra ne ha combinata un’altra delle sue, facendosi impugnare la legge regionale sull’election day”.
Una impugnativa largamente prevista da Forza Italia, già durante la discussione del disegno di legge avvenuta in Consiglio Valle il 26 febbraio scorso, “in particolare per la parte in cui, su indicazione del Pd, si è voluti andare a introdurre il limite dei mandati nei comuni fino a 5.000 abitanti”, si legge ancora nella nota.
“Questa è l’ennesima dimostrazione di una maggioranza a traino Pd ormai fuori controllo, in corto circuito, che per assicurarsi i numeri per votarsi una riforma elettorale che riforma elettorale non è, ha dovuto accogliere una proposta del Pd palesemente incostituzionale”, conclude FI.
“Vuoti normativi e dubbi interpretativi”
“In altre parole, siamo di fronte a una maggioranza di sinistra che non sa gestire né i dossier né tanto meno le conseguenti situazioni che si vengono a creare a causa di questa inerzia inaccettabile, che sta generando vuoti normativi e dubbi interpretativi a discapito dei valdostani”.
(re.aostanews.it)