Invecchiamento attivo: sì unanime dell’aula alla legge che valorizza la terza età
La legge mira a favorire la crescita personale degli anziani, valorizzandone esperienza e capacità progettuale, sostenendo auto-organizzazione, volontariato, cittadinanza attiva e reti sociali
Invecchiamento attivo: sì unanime dell’aula alla legge.
Composto di 17 articoli, il provvedimento è frutto di un lavoro di coordinamento tra la proposta di legge depositata dal consigliere Claudio Restano e gli emendamenti presentati dall’assessore alle Politiche sociali Carlo Marzi. Sul testo sono stati recepiti anche quattro emendamenti depositati in Aula, di cui tre proposti dall’assessore alla Sanità e uno dall’assessore alle Politiche per le relazioni intergenerazionali Jean-Pierre Guichardaz.
La relazione
Il consigliere Claudio Restano (RV), relatore, ne ha illustrato i contenuti: «Il testo intende colmare una distanza tra l’impianto legislativo in uso in Valle d’Aosta, molto datato e basato su una logica assistenzialista, e l’architettura di servizi territoriali che invece mostra una grande vivacità, riconoscendo gli anziani come risorsa attiva della comunità e non come soggetti da assistere. La legge mira a favorire la crescita personale degli anziani, valorizzandone esperienza e capacità progettuale, sostenendo auto-organizzazione, volontariato, cittadinanza attiva e reti sociali. È una legge innovativa, frutto anche dell’analisi delle migliori pratiche regionali, che coinvolge un’ampia rete di soggetti e integra ambiti diversi: politiche familiari, formazione permanente, prevenzione sanitaria, cultura, sport, tempo libero e contrasto alla discriminazione».
Ha poi posto l’accento sul fattore famiglia: «Il testo riconosce infatti nella famiglia una risorsa centrale nel contrasto alla solitudine, sostenendola per favorire la permanenza dell’anziano a domicilio, in un contesto affettivo che ne stimoli la partecipazione attiva alla vita comunitaria. Di rilievo anche l’istituzione del Tavolo interistituzionale sull’invecchiamento attivo, che elaborerà un Piano triennale per armonizzare le politiche regionali sul tema».
Il dibattito
Il vicecapogruppo di FI, Mauro Baccega, ha ricordato che «nel 2030 il 38,4% della popolazione sarà over 65 e nel 2040 la percentuale salirà al 34,1. È dunque un elemento prioritario migliorare la qualità di vita della popolazione che invecchia e che è sempre più longeva. Bisogna adottare un approccio di tipo multifunzionale che investe non solo l’aspetto sanitario ma anche quello economico e quello sociale basato sull’interazione e anche sulla partecipazione alla vita pubblica».
«Questa proposta di legge colma un vuoto normativo – ha detto il Capogruppo di PlA, Aldo Di Marco -, offrendo un quadro organico per affrontare in modo strutturato il tema dell’invecchiamento attivo. Si tratta di un argomento centrale per la nostra comunità, dove l’alta incidenza di popolazione anziana rende essenziale promuovere politiche che favoriscano una vecchiaia in salute. L’invecchiamento attivo è infatti uno strumento di prevenzione fondamentale, che permette alle persone di vivere pienamente questa fase della vita, valorizzando le proprie risorse fisiche, sociali e relazionali, restando parte attiva della comunità».
Il capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha definito la norma «un passo in avanti nella promozione dell’invecchiamento attivo, tema cruciale in un contesto demografico in continua evoluzione. Nella nostra regione il 25,8% della popolazione è di età superiore ai 65 anni e si registra un aumento dell’età media. L’indice di vecchiaia testimonia il significativo invecchiamento della popolazione a cui fa eco un tasso di natività molto basso. Rilevo però una sorta di schizofrenia da parte di questo Governo che pare ragionare senza una visione generale ma piuttosto in modo frammentario e disorganico. Da un lato, infatti, supporta le politiche per l’invecchiamento attivo, ma dall’altro, respinge tutte le corpose iniziative che il nostro gruppo ha presentato dal 2018 a oggi in materia di sostegno del Fattore famiglia».
La replica
L’assessore alla Sanità e politiche sociali, Carlo Marzi, ha evidenziato «Il percorso ci consente oggi di condividere, su basi già solide, una legge dedicata, arricchita dagli emendamenti che abbiamo proposto, per affrontare in modo strutturale l’inesorabile invecchiamento della popolazione, connotandolo come un’opportunità per la nostra comunità. È la ciliegina sulla torta di quanto già realizzato, a cui mancava un cappello legislativo che con questa proposta, in pieno spirito collaborativo, andiamo a colmare».
L’assessore alle politiche per le relazioni intergenerazionali, Jean-Pierre Guichardaz, ha definito la norma «un atto politico e culturale che parla del nostro modo di vedere il benessere tra le generazioni. Viviamo in una società che invecchia e questa trasformazione, se ben accompagnata, può diventare una grande opportunità. L’invecchiamento, se valorizzato in modo intelligente e rispettoso, diventa un momento prezioso di restituzione non solo di sapere, ma anche di senso. Le persone anziane sono soggetti capaci di contribuire al ruolo culturale, educativo e anche economico della società. Tutti a ogni età possono educare, costruire, e trasmettere, generando relazioni di grande valore per il nostro tessuto sociale. Il nostro futuro si costruisce anche prendendosi cura del passato».
(re.aostanews.it)