Cva, conflitto di interesse: l’Ufficio di Presidenza del Consiglio ha avviato le verifiche su Roberto Rosaire
Il presidente del Consiglio regionale Alberto Bertin
Politica
di Danila Chenal  
il 22/05/2025

Cva, conflitto di interesse: l’Ufficio di Presidenza del Consiglio ha avviato le verifiche su Roberto Rosaire

È quanto comunicato in aula dal presidente del Consiglio Albero Bertin; Rosaire che si occupa del dossier Cva è stato indicato come in possibile conflitto di interessi essendo fornitore di Cva con la sua azienda di edilizia

Conflitto di interesse su Cva: l’Ufficio di Presidenza del Consiglio ha avviato le verifiche su Roberto Rosaire.

La comunicazione

«Le verifiche sono state attivate da parte dell’Ufficio di presidenza del Consiglio Valle». È quanto comunicato in aula dal presidente del Consiglio Albero Bertin, riferendosi alla vicenda che vede al centro il presidente della quarta commissione consiliare Roberto Rosaire che si occupa del dossier Cva.

È stato indicato da Aurelio Marguerettaz come in possibile conflitto di interessi essendo fornitore di Cva con la sua azienda di edilizia.

Le sollecitazioni

A sollecitare una risposta con una domanda a risposta immediata i gruppi di Forza Italia e Rassemblement Valdôtain che hanno chiesto conto «dell’esistenza di eventuali situazioni di “conflitto di opportunità” all’interno del gruppo Cva.

«In merito al conflitto di opportunità, nonostante anche gli approfondimenti svolti dagli uffici al fine di riferirlo ad un concetto giuridico, che all’esito non è stato identificato, non si comprendono i riferimenti e che cosa debba essere inteso con questa espressione – ha spiegato il presidente della Giunta, Renzo Testolin -. Ciò, sommato all’assenza di riferimenti più specifici a fatti o a situazioni puntuali, impedisce, dunque, di fornire una qualsivoglia risposta riguardante situazioni circoscritte sulle quali poter svolgere specifiche istruttorie».

Testolin ha poi aggiunto un passaggio.

«Ai sensi del Regolamento interno del Consiglio, l’attività ispettiva è rivolta al Governo regionale al solo fine di conoscere atti o fatti che concernono l’attività dell’esecutivo – ha continuato -. La funzione ispettiva, infatti, consiste nell’esercizio da parte dei Consiglieri regionali dell’attività di controllo sulla Giunta e sui suoi componenti e non riguarda le attività poste in essere dai gruppi consiliari, che costituiscono articolazioni interne dello stesso Consiglio regionale, nell’ambito dell’attività politica che gli stessi conducono e non possono certo essere oggetto di attività ispettiva. Allo stesso modo, ogni questione riguardante i singoli Consiglieri regionali è di competenza del Consiglio regionale per le verifiche del caso». Così nella risposta il presidente della Giunta Renzo Testolin.

«Prendiamo atto della laconica risposta e non risposta del Presidente Testolin» ha commentato Pierluigi Marquis.

L’incompatibilità

Il riferimento è alla lettera “W” dell’articolo 5 della legge 7 agosto del 2007: è incompatibile con la carica di consigliere «colui che, come titolare, amministratore, dipendente con poteri di rappresentanza o di coordinamento ha parte, direttamente o indirettamente, in servizi, somministrazioni o appalti nell’interesse della Regione».

La scelta è di rinunciare al ruolo di consigliere o a quello di manager aziendale.

(d.c.)

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