Referendum: si parla di cittadinanza al salone Intrecci sabato 24
Sabato 24 maggio, alle 18.30, nel Salone Intrecci di via Binel 12 ad Aostasi terrà l'incontro dal titolo Cittadinanza: siamo Figlie e Figli d’Italia
Referendum: si parla di cittadinanza al salone Intrecci sabato 24. Il tema Cittadinanza: siamo Figlie e Figli d’Italia, è oggetto del 5 quesito del prossimo referendum dell’8 e 9 giugno. L’incontro pubblico, promosso da Arci VdA, Acli VdA e Anpi VvA, avrà come ospite speciale Sephani Maddage, attivista e portavoce del comitato nazionale Dalla Parte Giusta della Storia, promotore del referendum. Insieme a lei, altri cittadini valdostani racconteranno il proprio complesso percorso verso la conquista della cittadinanza italiana. L’appuntamento sarà moderato da Chiara Isabelle Berard
Il quinto quesito: la cittadinanza italiana
Il referendum sulla cittadinanza propone di ridurre da 10 a 5 anni il periodo di residenza legale necessario per poter richiedere la cittadinanza italiana. In termini di legalità e di requisiti essenziali, come la conoscenza della lingua italiana e il lavoro regolare, non avverrà nessun cambiamento. Oggi i tempi effettivi per ricevere la cittadinanza sono ben più lunghi di quanto si pensi: si arriva anche a 15 anni per ricevere la cittadinanza. Il dimezzamento proposto interessa oltre 5 milioni di persone che vivono, lavorano e studiano in Italia. In molti Paesi europei il requisito minimo è già di 5 anni, «segno che è possibile coniugare legalità, sicurezza e inclusione con queste tempistiche» come si legge in una nota dell’Anpi.
I restanti 4 punti del referendum
Licenziamenti illegittimi: si chiede l’abrogazione della disciplina sui licenziamenti prevista dal contratto a tutele crescenti introdotto dal Jobs Act. La proposta è di eliminare alcune disposizioni che consentono al datore, di un’azienda con oltre 15 dipendenti, di riconoscere a chi viene licenziato senza giusta causa solo una compensazione economica e non il reintegro nel posto di lavoro. Se passasse, si tornerebbe all’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori che prevede un sistema di tutele differenziate in base al tipo di illegittimità del licenziamento, con il reintegro in alcuni casi.
Licenziamenti nelle piccole imprese: Le aziende con meno di 15 dipendenti, in caso di licenziamento illegittimo, possono ottenere solo sei mensilità di risarcimento. Il quesito propone di abrogare queste disposizioni e lasciare al giudice il compito di determinare il giusto risarcimento, senza fissare alcun limite massimo.
Contratti di lavoro a termine: La proposta è di eliminare le norme che permettono di stipulare contratti a termine senza una causale. L’obiettivo è favorire la stabilità occupazionale rendendo sempre obbligatorio giustificare la scelta di un contratto determinato invece di uno indeterminato, spiegandone i motivi.
Appalti e sicurezza sul lavoro: L’oggetto del quarto quesito è la responsabilità solidale nei contratti di appalto: si punta a far sì che il committente sia responsabile in caso di infortunio subìto dai dipendenti delle imprese appaltatrici e subappaltatrici, anche per i danni legati a rischi specifici propri delle loro attività.
Referendum: linee guida
Per abrogare le norme in discussione si dovrà tracciare una croce sul “Sì”. I risultati saranno validi solo nel caso venga raggiunto il quorum, cioè se andrà alle urne almeno il 50% più uno degli aventi diritto. Per ogni quesito ci sarà una diversa scheda elettorale e il quorum verrà calcolato separatamente.
Info
L’ingresso è libero, gratuito e aperto a tutti.
(marco bozzuto)