Vino, Horeca e Gdo guardano con grande interesse al Garda Doc
Milano, 7 giu. (askanews) – “La Denominazione Garda Doc rappresenta una delle realtà più promettenti del panorama enologico italiano, con ampie potenzialità di crescita nell’horeca nazionale. Per questo abbiamo strutturato un progetto che mira a fornire strumenti concreti e dati utili per supportare i produttori in un percorso strategico consapevole, capace di valorizzare le peculiarità del territorio e il posizionamento distintivo del brand Garda Doc nel mercato contemporaneo”. Lo ha affermato, tra l’altro, il presidente del Consorzio Garda Doc, Paolo Fiorini, nel corso del convegno promosso dal Consorzio dal titolo “Garda Doc tra Horeca e Gdo: numeri, percezioni e prospettive” che si è concluso il 5 giugno.
“Questo convegno si inserisce all’interno di una strategia più ampia, un progetto complesso e articolato avviato nel 2022, che ogni anno approfondisce un ambito diverso del sistema Garda Doc” ha chiarito Fiorini, aggiungendo che “l’obiettivo è costruire un’identità forte e riconoscibile, capace di valorizzare il legame con il territorio unico del Lago di Garda e di supportare il Consorzio con strumenti concreti per affrontare le sfide della distribuzione e del posizionamento di marca”.
L’iniziativa, che si è conclusa ieri, era dedicata a fare il punto sull’andamento e il posizionamento della Denominazione nei canali horeca e Gdo. L’incontro è stato l’occasione per presentare in anteprima i risultati del progetto di ricerca sviluppato da Wine Meridian, articolato su due livelli complementari: da un lato l’analisi qualitativa e quantitativa condotta con il supporto del Consorzio distributori alimentari (Cda), focalizzata sulle performance della Denominazione nelle aree strategiche del Nord Italia. Dall’altro, un’indagine percettiva condotta presso un panel di esperti composto da sommelier, giornalisti, opinion leader, ristoratori e blogger.
I relatori, Christoph Mack (Ceo di Mack & Schuhle AG), Fabio Piccoli (direttore di Wine Meridian), Lucio Roncoroni (Dg di Cda, Daniele Colombo (Wine and spirit Category manager di Esselunga), Helena Mariscal direttore acquisti private label e brand esclusivi Mack & Schuhle AG) e Nicholas Moschi (direttore acquisti Liberty Wines), hanno fornito alla platea punti di vista differenti e complementari, utili a comprendere le dinamiche dei mercati italiani ed esteri, sia nei canali tradizionali che nella Gdo.
“Questa Denominazione ha tutte le caratteristiche per affermarsi come un riferimento nel panorama enologico internazionale: vini dal profilo moderno, accessibili ma mai banali, capaci di interpretare al meglio il gusto contemporaneo” ha detto Mack, evidenziando che “promuovere il Garda Doc significa raccontare non solo un vino ma un’esperienza, un luogo che il pubblico tedesco ama e con cui sente una forte affinità”.
“Garda Doc è una piattaforma identitaria capace di rappresentare un’idea evoluta di italianità: elegante, accessibile, contemporanea” ha affermato Rocoroni, sottolineando che “il Consorzio afferma un racconto coerente e distintivo, che unisce la forza del territorio gardesano alla credibilità di una rete distributiva solida e professionale. La sfida ora è costruire una narrazione condivisa che attraversi la filiera, dalla produzione alla ristorazione, e che renda il Garda Doc ancora più riconoscibile, e altamente desiderabile”.
“Attraverso un lavoro costante su stile, coerenza qualitativa e narrazione, Garda Doc si propone oggi come un autentico ambasciatore del ‘bere bene’ italiano – ha dichiarato Moschi – un vino capace di rappresentare l’unicità di un terroir straordinario, la raffinatezza dei suoi paesaggi e l’evoluzione culturale del gusto, con uno sguardo rivolto sia alle nuove generazioni di consumatori che ai mercati più esigenti”.
Il convegno ha visto la partecipazione di rappresentanti del mondo della distribuzione, buyer della Gdo, operatori del canale Horeca e membri del Consorzio.