Il ristorante Dao apre una seconda sede al centro di Roma
Roma, 9 giu. (askanews) – Il ristorante Dao si fa in due: il 3 giugno, infatti, ha aperto la sua seconda sede in pieno centro a Roma, in via Sardegna, nei pressi di Via Veneto innalzando il livello della cucina e puntando su una qualità ancora più alta. “Da tanti anni cercavo un locale nel centro di Roma, ho ricevuto molte richieste da parte dei miei clienti, e così finalmente ho trovato una location romana in una zona più strategica”, spiega Jianguo Shu, proprietario di Dao.
In parallelo all’apertura della nuova sede, il locale Dao Restaurant di viale Jonio si prepara a cambiare volto: chiuderà temporaneamente per lavori di restyling per riaprire in estate come secondo Dao Bistrot dopo quello di piazza Bologna. La cucina sarà informale e accessibile ma resterà sempre fedele alla qualità che contraddistingue il marchio Dao.
Resta salda l’autenticità della tradizione cinese, ma con uno sguardo attento alle nuove tendenze culinarie in arrivo direttamente dalla Cina contemporanea. Per questo lo chef Xue Denglong ha recentemente compiuto un viaggio nel suo paese di origine, per studiarne le evoluzioni, i sapori emergenti e le tecniche più innovative. Con 58 coperti e un privé, la nuova sede di Dao Restaurant è stata firmata da Zeki Studio e reinterpreta i codici estetici della cultura cinese con un linguaggio attuale, fatto di forme morbide, materiali naturali e atmosfere calde.
Il menu nasce dal desiderio di raccontare la Cina più autentica, dagli jiaozi con maiale di cinta senese con verdure fermentate agli xiao mai, i ravioli cinesi aperti, ai baozi, i gustosi panini al vapore. Tra le novità spiccano le Zhaichang, specialità cantonese: tagliatelle di riso con una salsa a base di sesamo, arachidi e soia, il Long Zaifan, riso saltato con maiale marinato, gamberi croccanti, funghi e “rousong” fili di carne di maiale soffiati, il Xiang Wei Niu Rou, originario dello Hunan ma vicino per stile alla cucina piccante del Sichuan, è un piatto di straccetti di manzo speziati dal sapore intenso e persistente.
A 70 euro ci sono le otto portate del menu degustazione, pensate per accompagnare il cliente alla scoperta di una cucina cinese profonda e sorprendente. La carta dei vini, curata dalla sommelier Hiromi Nakayama, include una varietà di opzioni dalle bollicine italiane ai pregiati champagne francesi.