La Valle d’Aosta boccia i referendum abrogativi, alle urne solo il 29%
ATTUALITA'
di Luca Mercanti  
il 09/06/2025

La Valle d’Aosta boccia i referendum abrogativi, alle urne solo il 29%

Hanno votato 28.389 valdostani sui 97.805 aventi diritto. Vilma Gaillard (Cgil): proseguire la nostra battaglia per il lavoro e per la democrazia

Anche la Valle d’Aosta boccia i referendum abrogativi, alle urne solo il 29%.

Il dato valdostano è addirittura inferiore di circa un punto percentuale rispetto all’affluenza registrata nel Paese. A pesare potrebbero essere stati i “residenti fittizi” proprietari di case in Valle, ma domiciliati nelle regioni di prossimità.

L’esito del voto

In Valle d’Aosta hanno votato 28.389 dei 97.805 aventi diritto. Hanno votato più le donne – 30,86% – degli uomini (27,11%).

Il comune in cui si è votato di più è Valgrisenche con il 46,01%, quello di meno Bionaz con il 16,11%. Ad Aosta ha votato il 31,78% degli aventi diritto.

I 5 quesiti

Simile l’esito del voto dei 4 quesiti legati al mondo del lavoro: 83% di sì e 16% no (1), 81% sì e 19% no (2), 82% sì e 17% no (3), 78% sì e 22% no (4). Meno divario sul 5° quesito (riduzione da 10 anni a 5 per il rilascio della cittadinanza): 62% sì, 38% no.

Le reazioni

Il segretario nazionale della Cgil, Landini ha detto che “questo è un punto di partenza” e che “questi temi rimangono sul tavolo”.

“Non è stato raggiunto il quorum e ne prendiamo atto”. Così Vilma Gaillard, segretaria generale Cgil Valle d’Aosta, commenta a caldo, dopo la chiusura delle urne, i risultati dell’affluenza che in Valle d’Aosta sono appena al di sotto del 30%.

Gaillard (Cgil VdA): proseguire la nostra battaglia

La segretaria della Cgil VdA, Vilma Gaillard

“Resta comunque un dato significativo – afferma Gaillard -: che oltre 28 mila valdostani si siano recati a votare (14 milioni di donne e uomini a livello nazionale). I temi trattati al referendum devono rimanere, quindi, al centro dell’agenda della politica. Con questi dati ci sentiamo, come Cgil, sollecitati dalla collettività a proseguire la nostra “battaglia” per il lavoro e per la democrazia e per cambiare quelle leggi sbagliate”.

(re.aostanews.it)

 

 

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