Green tech e invecchiamento attivo per una Valle d’Aosta più attrattiva sul lavoro
Giulio Buciuni a "Il lavoro è qui" l'evento ospitato dalla Pépinière; «Cambiare il corso dell'economia locale richiede tempo; fondamentale partire dalla scuola»
La ricetta per uscire dall’isolamento, risultare attrattiva per nuova forza lavoro e rimanere al passo sul mercato del lavoro è formata da pochi ingredienti: formazione, green tech e servizi agli anziani.
È quanto emerge dall’intervento di Giulio Buciuni, docente di Entrepreneurship & innovation alla Trinity Business School di Dublino, all’evento Il lavoro è qui: almeno 50 buoni motivi per lavorare in Valle d’Aosta, in corso oggi, martedì 10 giugno, alla Pépinières d’Entreprises di Aosta.
Organizzato dall’assessorato allo Sviluppo economico, formazione e lavoro, l’appuntamento vuole creare un punto di incontro tra i cittadini che intendono ripensare il proprio percorso lavorativo, decidendo di trasferirsi in Valle d’Aosta, e le imprese locali alla ricerca di personale.
Presentare la Valle d’Aosta come territorio accogliente e ricco di opportunità, ideale per chi intende trasferirsi e costruire un nuovo progetto di vita e di carriera era l’obiettivo principale dell’evento al quale però, questa mattina, hanno partecipato in pochi.
Gli stand allestiti alla Pépinières presentavano servizi, agevolazioni, opportunità che l’amministrazione regionale mette a disposizione di cittadini, famiglie, studenti e imprese del territorio, aspetti che, spiega la dirigente Stefania Carla Riccardi, saranno raccolti in un vademecum finale a disposizione delle imprese che potranno presentarlo durante i colloqui di lavoro.
Giulio Buciuni e Jacopo Scali
Quale futuro per la Valle d’Aosta
Buciuni nel suo intervento ha illustrato come il modello dell’economia italiana basato sulle piccole e medie imprese non funzioni più.
C’è un progressivo allontanamento della forza lavoro dal settore manifatturiero, «i giovani non vogliono più lavorare nell’industria o nell’impresa di famiglia» sottolinea il docente, serve un punto di incontro, una terza via che Buciuni individua nell’impresa plug-in, una start up tecnologica che ragiona sulla filiera industriale.
Un start-up giovane, aperta, con personale altamente qualificato, con un’alta rappresentanza femminile e una governance aperta a investitori esterni e venture capital, che mette a disposizione del settore industriale ricerca e sviluppo tecnologico.
Come si inserisce la Valle d’Aosta in questo panorama?, chiede Jacopo Scali, laureando in Economia all’UniVdA.
«Bisogna raccontare un’idea diversa di montagna, un luogo dove le nuove generazioni si affiancano alle generazioni precedenti attraverso l’impresa privata sostenuta dal pubblico».
Fondamentale, per il docente, che la Valle d’Aosta abbia una sua Università in grado di attrarre studenti dalle altre regioni, bisogna però riuscire a trattenere questi studenti, formando personale qualificato, incrementando la quota Stem dei corsi di studi e focalizzando la formazione -e l’impresa- sui grandi temi del futuro.
L’amministrazione pubblica può sostenere lo sviluppo e l’innovazione mappando le competenze della Valle d’Aosta, dando loro valore, mettendo in contatto i giovani studenti e le imprese.
«Cambiare il corso dell’economia locale richiede tempo, serve mettere a sistema le imprese e l’Università per richiamare giovani europei»
«I luoghi montani in questa fase di cambiamento climatico possono diventare centrali attraverso la green tech» dice Buciuni.
L’età media che avanza e il cambiamento climatico sono i temi che dovranno avere centralità nella formazione e nelle imprese.
«La resistenza culturale a un nuovo modello economico si può superare solo attraverso la scuola. Servono cerniere culturali che mettono insieme le competenze del passato con la visione del futuro, non possono farlo i nonni o i padri, lo devono fare i figli nelle imprese di famiglia».
L’assessore Luigi Bertschy, Giulio Buciuni e Jacopo Scali
L’attrattività della Valle d’Aosta
A chiudere la mattinata di lavori l’intervento dell’assessore allo Sviluppo economico, formazione e lavoro, Luigi Bertschy che ricorda, tra i punti di forza della Valle d’Aosta in tema di attrattività di nuova forza lavoro l’alta qualità della vita, le politiche energetiche e il fatto che la Valle sia già un centro di ricerca su diversi temi.
«Potremmo ancora fare di più, attivare un centro di ricerca sull’innovazione sociale in un territorio dove nei prossimi anni pochi giovani dovranno gestire tanti anziani» dice Bertschy.
«Nel pensare a una nuova visione del nostro territorio – conclude l’assessore -, insieme alle imprese faremo scelte importanti perché la possibilità di sviluppo per i nostri giovani deve essere sempre la centro del pensiero della politica».
(erika david)