Mafie, il presidente del Consiglio Bertin: «la parola chiave è prevenzione»
Il tavolo dei relatori
ATTUALITA'
di Danila Chenal  
il 13/06/2025

Mafie, il presidente del Consiglio Bertin: «la parola chiave è prevenzione»

Significativa la testimonianza di Rocco Mangiardi, piccolo imprenditore calabrese di Lamezia Terme  che ha trovato il coraggio di denunciare i suoi estorsori

Mafie, Bertin: «la parola chiave è prevenzione». Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio Valle Alberto Bertin in chiusura della conferenza Comunità vigili per un’economia libera e sana. organizzata

«Ignorare i rischi non li elimina, anzi, lascia il campo libero a chi vuole approfittarne ha proseguito Bertin -. L’Osservatorio regionale antimafia ha lavorato per dare strumenti, affinché nessuno si trovi impreparato davanti a problemi che si potevano evitare. Informarsi significa trasformare la conoscenza in tranquillità, poter lavorare meglio senza ansie inutili».

Si è tenuta nel pomeriggio di ieri, giovedì 12 giugno, alla biblioteca regionale di Aosta, la conferenza “Comunità vigili per un’economia libera e sana” organizzata dall’Osservatorio regionale permanente sulla legalità e sulla criminalità organizzata e di tipo mafioso istituito presso il Consiglio Valle in collaborazione con i soggetti economici presenti nell’organismo e l’associazione Avviso Pubblico.

La testimonianza

Significativa la testimonianza di Rocco Mangiardi, piccolo imprenditore calbrese di Lamezia Terme  che ha trovato il coraggio di denunciare i suoi estorsori. Ha raccontato di essere stato avvicinato dalla ‘ndrangheta con una richiesta di pizzo, alla quale aveva opposto un netto rifiuto procedendo poi alla denuncia, scelta che lo ha costretto a vivere sotto scorta ma che è risultata determinante per smantellare un’importante cosca.

Successivamente a questi fatti, un boss del clan, pentitosi, aveva confessato che il costo per eliminare una persona era di circa 25 mila euro. Mangiardi ha voluto condividere con il pubblico la sua riflessione: «con il pizzo che mi veniva richiesto, il clan avrebbe potuto pagare un omicidio all’anno. Onorare le vittime di mafia richiede impegno concreto, poiché le parole se non sono supportate dalle azioni sono inutili.

(re.aostanews.it)

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