Avs: «bene il decreto montagna ma non affronta le sfide ambientali e sociali»
Alleanza verdi sinistra Valle d'Aosta che lamenta la mancanza di strategie per l'adattamento ai cambiamenti climatici, per la cura del territorio e per la democrazia sociale e dice no alla caccia sui valichi alpini
Avs: «bene decreto montagna ma non affronta le sfide ambientali e sociali». È quanto scrive in una nota il movimento Alleanza verdi sinistra Valle d’Aosta che lamenta la mancanza di strategie per l’adattamento ai cambiamenti climatici, per la cura del territorio e per la democrazia sociale e dice no alla caccia sui valichi alpini.
«L’approvazione definitiva del disegno di legge “Montagna” alla Camera rappresenta un segnale politico che riconosce l’importanza delle aree montane, ma il testo licenziato – scrive Avs -, come hanno evidenziato i deputati Avs, resta insufficiente e privo degli elementi essenziali per affrontare le sfide ambientali e sociali che la montagna sta vivendo, soprattutto nelle regioni alpine come la Valle d’Aosta.
Le carenze
Come sottolineato con forza anche da Cipra Italia, sono tre le carenze gravi del provvedimento che cita «l’assenza di piani di adattamento climatico, proprio mentre le Alpi registrano un aumento delle temperature doppio rispetto alla media globale», lamenta «la mancanza di riferimento alla manutenzione del territorio, che è invece un pilastro imprescindibile per prevenire frane, alluvioni e degrado ambientale» e critica la totale mancanza di partecipazione delle comunità locali, che sono le prime a conoscere i bisogni dei propri territori».
No alla caccia sui valichi
«Ancora più grave è l’emendamento dell’ultima ora che consente la caccia sui valichi montani – sottolinea Avs -: una forzatura normativa che danneggia gli equilibri ecologici e che rappresenta una concessione alle lobby venatorie, del tutto incoerente con gli obiettivi della legge».
«Come Alleanza Verdi-Sinistra Valle d’Aosta, ribadiamo con forza che la montagna non può essere solo evocata nei titoli di legge, ma va abitata con politiche pubbliche coraggiose, partecipate, ecologiche e solidali.La montagna non è un luogo marginale, ma un laboratorio per un nuovo modello di sviluppo: più giusto, più verde, più cooperativo».
(re.aostanews.it)