Pronto intervento sociale 7 giorni su 7, avviata la sperimentazione ad Aosta
Al termine del periodo sperimentale di un anno, aderiranno gli altri comuni della Valle d'Aosta
Creare una rete tra Ausl, forze dell’ordine, enti locali e protezione civile per garantire assistenza 7 giorni su 7, h24, a chi è da solo e vive uno stato di emergenza.
Sperimentazione di un anno
Il comune di Aosta ha firmato il protocollo d’intesa – della durata di un anno – per la sperimentazione del Pronto intervento sociale (Pris), nuovo servizio presentato oggi dall’assessore alla Sanità Carlo Marzi, insieme a rappresentanti di Questura, Carabinieri e Protezione civile.
Una rete per le situazioni di disagio sociale
Si tratta di un nuovo sevizio riconosciuto come Livello essenziale delle prestazioni sociali (Leps), pensato per offrire una risposta tempestiva e qualificata alle situazioni di disagio sociale che coinvolgono persone in condizione di grave vulnerabilità.
Gli altri comuni della regione, tramite il consorzio degli enti locali della Valle d’Aosta, aderiranno al protocollo in una fase successiva, al termine della sperimentazione.
Un numero dedicato per i soggetti istituzionali
La segnalazione al servizio Pris può essere effettuata esclusivamente da soggetti istituzionali qualificati tramite un numero dedicato per 365 giorni all’anno, non disponibile al pubblico.
In orario d’ufficio la gestione degli interventi è affidata al servizio sociale territoriale e al Punto unico di accesso (Pua); nelle ore notturne, nei giorni festivi e pre-festivi le segnalazioni sono prese in carico da équipe specializzate in ambito socio-sanitario composte da professionisti dei partner del progetto Pua-Pris: Esprit à l’envers, Noi&gli altri, La Libellula, Enaip e La Sorgente.
Intervento in emergenza: durata massima 72 ore
L’intervento di emergenza ha una durata massima di 72 ore e prevede l’accoglienza in strutture, la fornitura di beni di prima necessità e l’attivazione dei servizi sanitari e, se necessario, di mediazione interculturale.
Al termine dell’intervento, se si riscontra la necessità di una presa in carico continuativa, la situazione è trasmessa ai servizi sociali territoriali o specialistici competenti.
L’istituzione del Pris si affianca al Pua e ai suoi 8 sportelli attivi sul territorio.
Uno spazio fisico al quartiere Dora
Due persone del terzo settore lavoreranno h24 per fare da interfaccia: un assistente sociale e un educatore. Una serie di operatori turneranno e saranno reperibili; qualora sia necessaria una loro presenza per colloqui o altro, è disponibile uno spazio fisico al quartiere Dora.
(elena rembado)