Acqua informata, l’Institut Agricole: sperimentazione di una bufala
Il presidente del Cda Piero Prola e io direttore della Sperimentazione, Mauro Bassignana rispondono al professor Enrico Bucci che ha tirato in ballo lo Iar in un articolo pubblicato su Il Foglio
“Rimandiamo al mittente le sciocchezze di chi, da fuori Valle, è riuscito a infilarsi fra bias cognitivi e beghe politiche per aizzare oltre mille valdostani a richiedere la sperimentazione di una bufala, come se fosse un dovere sperimentare qualsiasi cosa ci si inventi la mattina, fra i fumi del sonno”, ma approfittiamo dell’occasione per rimandare al mittente anche le maligne insinuazioni formulate dal professor Bucci. L’Institut Agricole Régional rispedisce al mittente quanto affermato sabato 19 luglio sul quotidiano Il Foglio dal professor Enrico Bucci, che ha pubblicato nella sua rubrica Cattivi scienziati un testo che, fin dal titolo, richiama polemicamente all’ordine lo stesso Institut.
L’esortazione del professor Bucci ingiunge allo IAR di prendere una posizione pubblica, chiara e inequivocabile, in merito alla sperimentazione della cosiddetta “acqua informata”.
“Il Professore usa espressioni elogiative nei confronti del nostro istituto, definito “un’eccellenza nella ricerca”, “uno dei migliori che abbiamo in Italia”, “massima istituzione regionale nel settore”, e di questo andrebbe ringraziato se non fosse che, di converso, esprime opinioni che, nella sostanza, sono radicalmente antitetiche – sottolinea in una nota l’Institut -. Pur negandolo retoricamente (“Io non voglio crederlo”), infatti, il professore suggerisce che la dirigenza dello IAR, forse “memore del celebre “Franza o Spagna, purché se magna””, non si esprima al riguardo in attesa di “vedere l’esito delle elezioni, visto il suo stretto legame con l’amministrazione regionale e visto che l’acqua informata è diventata ormai anche un simbolo in politica”. Come il professore sa bene, queste congetture sono eticamente disonorevoli e professionalmente infamanti per chi fa della ricerca scientifica libera, indipendente e trasparente il proprio mestiere”.
La posizione dell’Institut Agricole Régional
“Per chiarire la nostra posizione, l’Institut Agricole Régional ha espresso nelle sedi opportune il proprio parere, quando richiesto, ma non ha ritenuto di emanare alcun comunicato riguardo alla cosiddetta “acqua informata” per non offrire pubblicità gratuita a chi propone il preparato commerciale – di cui volutamente omettiamo il nome – e che della figura retorica e vittimista del “ricercatore incompreso” sa fare tesoro da un punto di vista commerciale – spiega l’Institut -. La nostra considerazione è che qualunque ulteriore visibilità sia un regalo per chi ha meno di 900 follower su Facebook e riesce a raccogliere, in un mese, poco più di mille firme con una petizione online (non in Valle d’Aosta, ma sull’intera rete). Il Professor Bucci, con le sue decine di migliaia di follower su Facebook e di lettori su Il Foglio, è ovviamente libero di avere un’altra opinione al riguardo, avendo dedicato all’argomento, finora, quattro articoli della sua rubrica sul quotidiano”.
Nessuna sperimentazione
Lo Iar non ha ritenuto appropriato, peraltro, attivare sperimentazioni al riguardo. “In primo luogo, consideriamo che l’onere di provare la validità delle presunte virtù di un formulato commerciale spetti non all’utilizzatore ma a chi lo vende e ci sembra tutto fuorché convincente la fondatezza scientifica degli argomenti di chi propone questo prodotto – spiega l’Institut -. In secondo luogo, non riteniamo sia il nostro ruolo né suffragare né confutare le argomentazioni commerciali dei venditori di soluzioni “miracolose” o “rivoluzionarie” che regolarmente compaiono all’orizzonte. In terzo luogo, siamo consapevoli che il fatto stesso di iniziare la sperimentazione di un formulato commerciale rischierebbe di trasformarsi, almeno nell’opinione pubblica locale, in una validazione a priori della sua efficacia, a prescindere dai risultati che se ne ottenessero. A questo proposito, anche in riferimento a quanto affermato nel corso di una presentazione che si è tenuta di recente ad Aosta, ribadiamo che il nostro istituto non ha attivato né ha in essere alcuna sperimentazione del formulato commerciale di cui sopra, come si può desumere anche dalla lettura dei Piani delle attività di ricerca, sperimentazione e trasferimento tecnologico che annualmente vengono pubblicati nella sezione Amministrazione Trasparente del nostro sito (https://trasparenza.partout.it/enti/IAR/disposizioni-generali/atti-generali/13674-piano-delle-attivita-di-ricerca-e-sperimentazione-e-trasferimento-tecnologico).
(re.aostanews.it)