Bollette energia elettrica: non passa la legge di FI sui rimborsi
La norma prevedeva che fossero ristorate le spese energetiche per la prima casa fino a 0,20 euro a kwh in base al prezzo, fluttuante, dell'energia
Bollette energia elettrica: non passa la legge di FI sui rimborsi.
La norma prevedeva che fossero ristorate le spese energetiche per la prima casa fino a 0,20 euro a kwh in base al prezzo, fluttuante, dell’energia.
La maggioranza ha annunciato la sua astensione e parlato di misure più articolate nella prossima legislatura.
L’illustrazione
«Intervenire a favore dei valdostani, mettendo a disposizione per le prime case quello che deriva dalla valorizzazione delle nostre acque, non è un privilegio. La Regione trae benefici dai lauti guadagni derivanti dalla produzione di energia elettrica e chiediamo che parte di questi siano impiegati per perseguire l’obiettivo di abbattere i costi» ha detto il capogruppo di Forza Italia Pierluigi Marquis nell’illustrare la proposta di legge.
L’impatto finanziario stimato dell’iniziativa su base biennale è quantificabile in 40 milioni di euro.
«La presente proposta, per sua natura a termine, deve costituire un’iniziativa-ponte in un quadro prospettico di interventi della Regione finalizzati a consentire alle famiglie valdostane di avvicinarsi a quella autonomia energetica che il patrimonio idrico di cui il territorio valdostano dispone può consentire» ha aggiunto Marquis.
Il dibattito
Stefano Aggravi (RV) ha argomentato: «Sicuramente come era nata questa iniziativa tocca direttamente il tema energetico i cui costi incombono sulle famiglie. Si prospetta, sembra, un nuovo aumento dell’energia. Sugli oneri di sistema si potrebbe intervenire. Avremo modo di tornare a quello che è stato il Bon de chauffage. Dobbiamo cercare di abbassare il peso economico delle bollette energetiche che grava sulle famiglie. Bisognerà anche dare risposte alla parte produttiva. Non si può ragionare a comparti stagni». Ha poi illustrato l’ordine di giorno sugli Oneri di sistema, respinto.
Per Chiara Minelli (Pcp) «la riflessione è condivisibile. Concordo sul fatto di intervenire per calmierare i costi delle bollette energetiche. La maggioranza dei valdostani è utente di Cva. A nostra avviso è sulla politica tariffaria di Cva che la Regione deve intervenire. Il sistema proposto dai colleghi è un po’ barocco: prima i cittadini pagano e poi devono fare richiesta dei rimborsi».
Tranchant Diego Lucianaz (Gm): «Le spese di trasporto sono pesanti e i valdostani, che hanno le centrali idroelettriche, a 2 passi non lo capiscono. Voterò a favore della proposta».
La replica
Il presidente Renzo Testolin ha spiegato: «Noi sposiamo il concetto di utilizzare gli utili Cva andandoli a riallocare in modo serio» e ha citato «gli investimenti negli impianti a fune con ricadute sull’occupazione e il settore turistico».
Ha aggiunto: «160 euro all’anno (il risparmio annuo stimato ndr) non risolvono i problemi delle famiglie. Questo tipo di contributo andrebbe a favore di qualsiasi fonte energetica al netto delle rinnovabili e non rispecchierebbe neppure un contenimento dei costi. Nei nostri programmi elettorali affronteremo la questione in maniera articolata».
«Con 270 milione di avanzi si potrebbero trovare le risorse con una variazione di bilancio» ha replicato seccamente Marquis.
(da.ch.)