Pioggia di accertamenti sulla pubblicità, gli operatori di Cogne insorgono
La società Irtel incaricata dall'Unité Grand Paradis sta recapitando alle attività commerciali avvisi di accertamento per somme non pagate negli ultimi anni; la protesta monta a Cogne, ma Lucianaz tranquillizza: «Non pagate, verificheremo insieme»
Si sta abbattendo in questi giorni, su tutti gli operatori commerciali del comprensorio del Grand Paradis, una pioggia di accertamenti sulla pubblicità.
L’Unité des Communes Grand Paradis ha incaricato la società Irtel di fare un censimento in tutti e 13 Comuni del comprensorio e successive verifiche sullo stato dei pagamenti.
Si tratta di una verifica sul Cup, il Canone unico patrimoniale che ha sostituito l’imposta di occupazione del suolo pubblico, l’affissione e l’imposta sulla pubblicità, «attività che però l’ufficio tributi dell’Unité non ha ricevuto» sottolinea il presidente dell’unione di comuni Grand Paradis, Mauro Lucianaz.
La società, terminato il censimento ha iniziato a inviare gli avvisi di accertamento che hanno colto di sorpresa diversi operatori commerciali.
La rivoluzione, con vibranti proteste in Comune, è partita da Cogne, ma toccherà presto tutti gli altri Comuni.
L’Adava se ne è fatta portavoce.
Contestate le contestazioni: «non pagate»
A sollevare il polverone le contestazioni per il logo dell’attività commerciale su menù, o oggetti, persino sulla ciotola del cane.
«Effettivamente ci sono dei problemi su alcune contestazioni, l’ufficio tributi dell’Unité dà la massima disponibilità a verificare insieme agli utenti le pratiche» dice Lucianaz.
«Al momento diciamo a tutti di aspettare a pagare».
«Sembrerebbe che alcune contestazioni vadano un po’ oltre, sanzionando l’utilizzo di loghi su superfici minime che non dovrebbero essere conteggiate, verificheremo il tutto e fare le dovute osservazioni alla società» aggiunge Lucianaz che sottolinea «non c’è responsabilità da parte dei Comuni, è l’ufficio dell’Unité che ha assegnato l’incarico».
Le attività che riceveranno l’accertamento potranno contattare l’ufficio tributi dell’Unité per le dovute verifiche e, eventualmente, ridimensionare l’importo della sanzione.
«Certo è che alcune somme dovranno essere corrisposte» conclude il presidente Mauro Lucianaz.
(erika david)