Ambiente
di Erika David  
il 04/08/2025

Nuova centrale in Valdigne: il Comune di Morgex a fianco del Comitato Dora Baltea Viva, «pronti a batterci»

Il sindaco di Morgex prende posizione nell'incontro pubblico sulla nuova centrale idroelettrica che Cva vorrebbe realizzare tra Morgex e Pré-Saint-Didier e si schiera accanto al Comitato: «Un progetto di questa portata non può che vederci contrari»

«Un progetto di questa portata non può che vederci contrari» Federico Barzagli, sindaco di Morgex, va dritto al punto facendo proprio quello che il Comitato Dora Baltea Viva chiedeva ai candidati alle prossime elezioni: schierarsi.

Nell’incontro pubblico di sabato 2 agosto nell’Auditorium di Morgex, organizzato dal comitato per spiegare alla popolazione e agli imprenditori locali quello che potrebbe succedere al territorio di Morgex nel caso in cui il progetto del nuovo impianto idroelettrico sulla Dora Baltea andasse in porto, il sindaco ha rotto il ghiaccio del dibattito pubblico: «credo che il pubblico folto voglia sapere cosa ne pensa il Comune».

Il sindaco di Morgex Federico Barzagli

«Ci eravamo già espressi in modo contrario in sede di osservazioni al progetto – ha ricordato Barzagli -, soprattutto per il trasporto e il deposito del materiale su un’area strategica per il Comune, l’area sportiva, il sentiero Bébé en marche, la pista ciclabile».

«Sono passati tre anni e non è più successo nulla, noi siamo pronti a schierarci a fianco delle associazioni e del consorzio, siamo attenti e sensibili e siamo qui per farvi capire che siamo allineati e nel caso disposti a batterci».

 

L’incontro di sabato sera

«Ma cosa facciamo adesso?».

La domanda arriva dal pubblico al termine della serata, dopo un’ora e mezza di spiegazioni sull’impatto dei lavori di costruzione del nuovo impianto idroelettrico che Cva vorrebbe realizzare sull’ultimo tratto di Dora Baltea ancora naturale, e racchiude il senso di spaesamento di chi era all’oscuro di tutto.

Sabato 2 agosto poco meno di un centinaio di persone ha risposto all’appello di Dora Baltea Viva, un comitato spontaneo di persone innamorate del fiume -canoisti, guide e titolari di basi rafting, pescatori-, partecipando all’incontro pubblico all’auditorium di Morgex, organizzato per far sapere entità e impatto del progetto.

I professionisti del fiume hanno scelto di far parlare le immagini.

In un reportage di 10 minuti hanno mostrato -dal punto di vista che solo loro, in mezzo alle rapide, possono avere-, dove esattamente sorgerà lo sbarramento, alla confluenza con la Dora Verney, proprio in corrispondenza dell’imbarco del Totem Adventure di Pré-Saint-Didier.

Scendendo sulla Dora i gommoni arrivano prima a Morgex, dove Lele Bernasconi, titolare di Rafting.it a Morgex, ha illustrato il cammino delle condotte, alle spalle dei capannoni dell’area artigianale e il canale di rilascio, appena a monte dell’area umida del Marais, dove la discesa in rafting termina.

Oltre tre anni di lavori, scavi, esplosivi, via vai di 3.500 camion per oltre 7.000 viaggi da e verso le aree di stoccaggio del materiale, proprio nei pressi dell’area sportiva, della pista ciclabile, del sentiero Bébé en marche.

Legambiente: non siamo contro l’idroelettrico, siamo contro il troppo che stroppia

Rosetta Bertolin referente di Legambiente per le acque valdostane

Al termine del video il Comitato Dora Baltea Viva lascia il microfono e il palco a Rosetta Bertolin, referente di Legambiente per le acque valdostane che mette subito in chiaro: «io sono di Legambiente e Legambiente non è contro le centrali idroelettriche per principio».

«Su 431 concessioni rilasciate negli ultimi anni, ci siamo opposti solo a 4 interventi»

«Noi chiediamo che le centrali siano compatibili con il territorio su cui vanno a innestarsi, guardiamo l’impatto durante i lavori e quello negli anni successivi» aggiunge Bertolin.

«La Dora non rimarrà a secco dopo la costruzione di questo impianto, solo che il rilascio di acqua non consentirà la pratica del rafting o del kayak. L’idroelettrico ci sta bene, è il troppo che stroppia che non va bene».

In Valdigne l’ultimo tratto di Dora selvaggia

Bertolin fa scorrere sullo schermo cartine, numeri, dati che parlano di una Dora Baltea lunga 107,77 km dei quali solo 14 km rimangono naturali, la restante parte, l’85%, è derivato, «cioè anziché scorrere nel suo alveo, scorre a lato, nelle condotte, dentro alle gallerie», di torrenti completamente derivati, come l’Artanavaz, di centraline e energia prodotta.

«La produzione idroelettrica della Valle d’Aosta è di circa 3 miliardi di Kw/h, solo il 37% è per il consumo interno, il 63% lo esportiamo» precisa l’attivista di Legambiente.

«La nuova centrale di Morgex e Pré-Saint-Didier produrrebbe 70 milioni di Kw/h che si aggiungerebbero ai 2 miliardi 900 milioni di Kw/h annui prodotti da Cva, è tanto, ma possiamo anche farne a meno, una ciliegina sulla torta di Cva».

Addentrandosi nel progetto del nuovo impianto Bertolin elenca gli impatti e i rischi: sorgenti che potrebbero deviare il loro corso, rumori, vibrazioni, polveri, traffico, rifiuti, un rilascio d’acqua troppo scarso per qualsiasi attività sportiva e potenzialmente dannoso per la fauna della zona umida del Marais.

L’appoggio al comitato

Dora Baltea Viva, dopo quello del Comune, incassa l’appoggio della consigliera regionale Chiara Minelli (Pcp) che pone l’accento anche sul turismo turistica, «nell’ottica della diversificazione dell’offerta turistica non si può non tenere conto delle attività e dei numeri del rafting», di Alexandre Glarey, tecnico comunale a Courmayeur, residente a Morgex e attivista con Adu, «alcuni progetti si possono cambiare e migliorare, questo no, quindi bisogna unirsi e resistere, dev’essere chiaro fin dall’inizio che questa comunità non la vuole questa centralina» e di Eliseo Lumignon, consigliere di minoranza di La Salle che parla dei ragazzi del rafting come dei nuovi varda (guardiani) del ru.

Rosetta Bertolin e Martin del Comitato Dora Baltea Viva

Poi la domanda: «ma cosa facciamo adesso?».

«Noi, a qualsiasi nuovo passo che Cva farà, chiederemo di partecipare, ma da soli non cambieremo le cose, a noi non danno molta retta, Legambiente è considerata quella dei no a prescindere» dice Rosetta Bertolin.

«Possiamo fornire le nostre competenze, ma è fondamentale che ci sia un gruppo locale. Se c’è bisogno, noi ci siamo» conclude Bertolin.

E l’obiettivo del Comitato Dora Baltea Viva è proprio questo, allargare i confini del gruppo, aggregare persone, cercare sostegno, resistere, battersi.

(erika david)