Vigili del fuoco, Conapo attacca: «25 anni di fallimenti, una vergogna istituzionale», vogliamo tornare nel Corpo nazionale
ATTUALITA'
di Cinzia Timpano  
il 07/08/2025

Vigili del fuoco, Conapo attacca: «25 anni di fallimenti, una vergogna istituzionale», vogliamo tornare nel Corpo nazionale

Durissima presa di posizione del sindacato autonomo dei vigili del fuoco che accusa la Regione di incapacità, irresponsabilità e disinteresse

Conapo attacca:«25 anni di fallimenti, una vergogna istituzionale», vogliamo tornare nel Corpo nazionale.

Dopo la mancata discussione in Consiglio Valle dei disegni di legge per l’ordinamento e la disciplina dei vigili del fuoco e del Corpo Forestale e il fallimento della procedura di conciliazione ieri, dopo la quale i sindacati hanno annunciato forme di protesta e sciopero, arriva la durissima presa di posizione del Conapo, il sindacato autonomo dei vigili del fuoco che punta il dito contro la regione accusandola di incapacità, irresponsabilità e disinteresse.

«Nessuna equiparazione, avete ingannato tutti, di nuovo»

«Avete ingannato tutti, di nuovo, sempre e solo parole vuote.
A 0ggi, non c’è alcuna equiparazione. Non c’è un ordinamento aggiornato, nessun contratto, nessuna riforma.
E sulla pensione, ancora il nulla» si legge nella nota della segreteria Conapo.

Il sindacato autonomo dei vigili del fuoco contesta l’organico congelato da anni e ridotto ai minimi termini,«progetti faraonici falliti fino a ad arrivare a una caserma prefabbricata indecente».

E ancora, la mancata attivazione del distaccamento bassa Valle, la mancata equiparazione promessa nel 2019, la mancata chiarezza sul tema sicurezza.

«La verità è una sola: la Regione ha fallito.
Ha tentato di legiferare dove non ha competenza, ha sprecato soldi pubblici in consulenze e progetti inutili. Ha calpestato la professionalità e la dignità dei lavoratori. Dopo 25 anni, siamo stanchi di bugie, promesse, tavoli tecnici che non portano a nulla. Basta scuse, la misura è colma, vogliamo rientrare subito nel Corpo nazionale» spiega la segretaria Conapo in una nota.

La presa di posizione integrale del Conapo

Un quarto di secolo. Tanto è passato dalla regionalizzazione dei servizi antincendi in Valle d’Aosta.

Un’operazione condotta con fretta, superficialità politica, nella totale ignoranza del ruolo e delle competenze richieste per garantire il soccorso tecnico urgente.

La politica, a fine anni ’90 (lì si che votò la legge all’ultimo Consiglio) nel sottoscrivere l’accordo con lo stato per ottenere i nove decimi, pensava di essersi appropriata di un manipolo di operai polifunzionali, senza minimamente comprendere la portata e la responsabilità dei compiti affidati.

«In 25 anni, nulla di serio per i vigili del fuoco»

In 25 anni non si è costruito nulla di duraturo, serio e rispettoso nei confronti dei Vigili del Fuoco.
Si è passati da demolizioni scriteriate della caserma centrale, a progetti faraonici falliti, fino ad arrivare a un prefabbricato indecente. Una struttura che fa acqua da tutte le parti, letteralmente.

Il distaccamento in alta valle? Una sede “di lavoro” che definire tale è un complimento. 

Sede in bassa Valle? Solo demagogia

Quello in bassa valle? Dopo 25 anni siamo ancora alle chiacchiere, mai nulla di serio, di concreto solo demagogia e illusioni.
È ora di finirla con la narrazione ipocrita: il soccorso tecnico urgente richiede prontezza, specializzazione e autorità, non improvvisazione.

Il distaccamento aeroportuale? Scavalcate le organizzazioni sindacali, servizio esternalizzato ma non funzionante e vigili del fuoco rimasti, zero trasparenza. L’ennesima farsa.
L’organico? Congelato da decenni, ridotto ai minimi termini.
Le funzioni aumentano, le competenze crescono, ma l’amministrazione continua a ignorare i fabbisogni a tutela dei lavoratori e del servizio erogato. Abbiamo perso diritti, tutele, dignità.

L’equiparazione promessa post referendum del 2019 (97% dei lavoratori favorevoli al rientro nel Corpo Nazionale) è stata tradita su tutta la linea: previdenziale, ordinamentale, economica.

Previdenza senza chiarezza, vergogna istituzionale

Previdenzialmente, il silenzio è assordante. Nessuna comunicazione, nessuna chiarezza.
Il sospetto è che il problema sia irrisolvibile e nessuno abbia il coraggio di dirlo. Si continua ad avere il paradosso che colleghi con la stessa divisa e stessa amministrazione di appartenenza abbiano casse previdenziali differenti.
Una vergogna istituzionale.

Ordinamentalmente, non si vogliono creare i presupposti normativi per poter svolgere i compiti istituzionali creando confusione e frizioni continue con altri enti; per una legge istituiti due gruppi di lavoro, studi legali pagati, anni di incontri, una bozza di legge condivisa anche con il Presidente della Regione, nonostante le scelte politiche unilaterali di modifica, mai portata in consiglio.

L’ennesimo affronto, l’ennesima presa in giro. 

Parole vuote, nessuna equiparazione, nessuna riforma né contratto

Economicamente, si vivacchia con toppe e indennità temporanee, senza una struttura contrattuale degna.
Il cronoprogramma voluto dal Presidente stesso è stato disatteso da lui per primo.
Avete ingannato tutti, di nuovo, sempre e solo parole vuote. Ad oggi, non c’è alcuna equiparazione.

Non c’è un ordinamento aggiornato, nessun contratto, nessuna riforma. E sulla pensione, ancora il nulla.

«La Regione ha fallito, 25 anni di bugie, vogliamo rientrare subito nel Corpo nazionale»

La verità è una sola: la Regione ha fallito. Ha dimostrato di essere incapace, irresponsabile e disinteressata alla gestione del Corpo dei Vigili del Fuoco. Ha tentato di legiferare dove non ha competenza, ha sprecato soldi pubblici in consulenze e progetti inutili.

Ha calpestato la professionalità e la dignità dei lavoratori.

Dopo 25 anni, siamo stanchi di bugie, promesse, tavoli tecnici che non portano a nulla. Basta scuse, la misura è colma. Vogliamo il rientro nel Corpo Nazionale. Subito.

«Disgusto per come siamo stati trattati»

E vogliamo dirlo con chiarezza: proviamo disgusto per come siamo stati trattati.

Disgusto per l’incompetenza, l’indifferenza e la mancanza totale di rispetto nei confronti delle persone che ogni giorno mettono a rischio la loro vita per garantire il soccorso.

Soccorso che la Regione si è fatta carico di rendere nei confronti della popolazione valdostana e di chi frequenta la nostra terra, ma appare fin troppo evidente che con queste premesse è sempre più difficoltoso garantire un servizio all’altezza di quanto dovuto ai contribuenti. La politica regionale ha esaurito ogni credibilità.

È il momento di voltare pagina. È finito il tempo dell’attesa. Ora vogliamo risposte. Ora pretendiamo azioni a sostegno dei lavoratori che operano per la tutela dell’incolumità dei valdostani.

(c.t.)

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