Dermatite nodulare contagiosa: «Non è una vaccinazione coattiva, è l’unico strumento per scongiurare il rischio di abbattere intere stalle»
L'assessore alla Sanità Carlo Marzi risponde al j'accuse di Fratelli d'Italia; i bovini vaccinati sono circa 20 mila, il 60% del totale
Dermatite nodulare contagiosa: «Non è una vaccinazione coattiva, è l’unico strumento per scongiurare il rischio di abbattere intere stalle».
La campagna vaccinale avviata sabato 9 agosto nella zona di sorveglianza nella Valdigne e che prosegue con l’obiettivo di vaccinare l’intero patrimonio bovino regionale continua ad alimentare il dibattito.
L’assessore alla Sanità Carlo Marzi risponde al j’accuse di Fratelli d’Italia.
«Responsabilità è aver deciso e agito sin da subito»
L’assessore alla Sanità Carlo Marzi
Secondo l’assessore alla Sanità Carlo Marzi, «parlare di responsabilità significa aver deciso e agito: sin da subito condividendo l’emergenza con tutti e avviando con determinazione il piano vaccinale da completare nel minor tempo possibile, che è l’unica soluzione per evitare gli abbattimenti totali sulle nostre bovine.
Tutto il resto fa parte delle opinioni e delle prese di posizione di parte, mentre nella realtà si sta operando quotidianamente sul campo insieme agli allevatori per far fronte comune ad una situazione complessa, drammatica e delicata.
L’interlocuzione con il ministero della Salute
Rispetto alla dichiarata richiesta al Ministero, confermiamo di avere portato all’attenzione del ministro alla Salute la gravità dei focolai di LSD già presenti in Francia vicino al territorio valdostano e la necessità di salvaguardare le razze bovine valdostane, chiedendo le deroghe per evitare, nel caso di focolaio nella nostra regione, l’abbattimento totale, ma abbiamo anche ricevuto la risposta da parte del Ministero.
Nella sua risposta, il Ministero della Salute ha reso ancora più evidente che la strada sinora intrapresa è la sola percorribile e ne ha evidenziato l’urgenza, perché in caso di focolaio della malattia permane la regola generale dell’abbattimento di tutti gli animali dello stabilimento colpito, come prevedono le norme che classificano la LSD come malattia di categoria A, quindi obbligatoriamente e totalmente da eradicare tramite abbattimento totale.
Per evitare la malattia e tutelare l’elevato valore genetico del patrimonio zootecnico della nostra regione, il Ministero ha condiviso la richiesta alla Commissione Europea del vaccino “per vaccinare l’intero patrimonio bovino della regione Valle d’Aosta”, addirittura evidenziando, come in passato, che la gestione dell’epidemia di LSD in Europa attraverso «l’implementazione di una efficace campagna di vaccinazione, con il raggiungimento di una buona immunità protettiva consente di arrestare la circolazione del virus e la conseguente eradicazione della malattia» precisa Marzi.
«Non esiste la vaccinazione coattiva»
«È di tutta evidenza che non esista una vaccinazione coattiva, ma che la vaccinazione sia il solo strumento per non fare ammalare le nostre bovine e quindi evitare gli abbattimenti totali – prosegue l’assessore alla Sanità -.
A questo proposito, il Ministero ha reso evidente che eventuali deroghe andrebbero valutate solo nel caso di focolai presenti in Valle ma noi stiamo operando tutti i giorni affinché attraverso la vaccinazione obbligatoria ciò venga quindi scongiurato».
In Piemonte non ci sono zone di sorveglianza, chez nous 14 Comuni in ZS
«Rispetto ai citati casi del Piemonte e della Lombardia è da evidenziare una mancata comprensione a monte del fenomeno, in quanto è da tenere in conto che il Piemonte non ha a oggi la presenza di zone di sorveglianza, a differenza della nostra regione, in cui la zona di sorveglianza conta ben 14 Comuni per i quali sono state sin da subito messe in campo misure preventive urgenti.
Gli allevatori della Lombardia, dal canto loro, hanno già subìto l’immediato abbattimento totale (300 capi) della sola stalla con un solo bovino ammalato, dimostrazione reale dell’importanza della vaccinazione per impedire l’ingresso della malattia e l’impatto che la stessa determina con la sua eradicazione obbligatoria tramite abbattimento totale.
È su tali indicazioni e in tale consapevolezza che si prosegue il percorso intrapreso insieme alla nostra unica azienda USL, in piena condivisione con le associazioni e tutti gli enti coinvolti, operando senza sosta per completare il prima possibile la vaccinazione estesa sul territorio, che alla data odierna giunge al numero di circa 20.000 bovini vaccinati, quasi il 60% del totale dei capi complessivamente presenti sul territorio regionale».
(re.aostanews.it)