Dermatite nodulare contagiosa: fine dell’embargo per latte e fontina provenienti dalla zona di sorveglianza
Nella foto di Manila Calipari, l'allevatore di La Thuile Diego Petitjacques nella cantina di maturazione delle fontine nel suo alpeggio a Plan Veylé, a La Thuile
Allevamento, ATTUALITA', Zootecnia
di Cinzia Timpano  
il 29/08/2025

Dermatite nodulare contagiosa: fine dell’embargo per latte e fontina provenienti dalla zona di sorveglianza

Lo ha comunicato oggi, venerdì 29 agosto, il ministero della Salute

Dermatite nodulare contagiosa: fine dell’embargo per latte e fontina provenienti dalla zona di sorveglianza.

Il Ministero della Salute ha autorizzato la nostra regione a utilizzare il latte e i prodotti derivati, anche se provenienti da allevamenti situati nella zona di sorveglianza.

Lo comunica oggi, venerdì 28 agosto, il Governo regionale, dopo le decisioni delle Direzioni Generali dell’Igiene e della sicurezza alimentare e la Direzione Generale della salute animale, con il sostegno del Centro di referenza nazionale per le malattie esotiche (Cesme).

La zona di sorveglianza era stata istituita come misura di prevenzione e controllo in presenza di focolai di dermatite nodulare contagiosa verificatisi oltre confine, in Savoia ed in Alta Savoia, con l’obiettivo di ridurre la possibilità di diffusione del virus attraverso restrizioni agli spostamenti degli animali e una vigilanza sui prodotti di origine animale.

Con la deroga si è quindi rimosso il blocco che a titolo preventivo era stato imposto alla movimentazione del latte e dei prodotti a latte crudo, pur non essendoci, come già comunicato e ribadito, alcun rischio per la salute umana.

Cosa dice la norma sul latte crudo

«Il latte crudo – riporta il dispositivo – anche se proveniente da zone soggette a restrizione, può ora essere movimentato all’interno del territorio regionale e nazionale, a condizione che sia destinato a impianti di trasformazione che ne assicurino la produzione di formaggi del tipo Fontina DOP e Toma e la relativa stagionatura per un periodo di almeno 60 giorni.

Le forme intere possono completare il processo di stagionatura all’interno di più stabilimenti, purché situati nel territorio regionale».

Tale deroga è giunta a seguito delle numerose e costanti interlocuzioni che, fin dall’Unità Centrale di Crisi dello scorso 7 agosto – il solo tavolo dove è possibile prendere questo tipo di decisioni – la Struttura di riferimento dell’Assessorato della Sanità, salute e politiche sociali, ha tenuto, di concerto con il Governo regionale, con il Ministero e con il CeSME, anche in conseguenza del confronto e delle necessità espresse dai rappresentanti del settore sanitario e della trasformazione lattiero casearia.

«Fondamentale aver vaccinato i capi bovini»

«Dalle premesse del documento ministeriale risulta evidente che, per il rilascio della deroga, sono stati fondamentali i risultati estremamente positivi raggiunti nell’attuazione del piano vaccinale obbligatorio contro la dermatite nodulare contagiosa avendo completato, in meno di venti giorni, la vaccinazione dei capi presenti nella zona di sorveglianza e raggiunto circa l’82% di copertura vaccinale sull’intero territorio regionale» si legge nella nota dell’amministrazione regionale.

«L’assenza di focolai e la copertura vaccinale, sin qui raggiunta nella nostra regione, hanno consentito infatti al CeSME e alle competenti Direzioni Generali del Ministero della salute di attestare l’assenza di rischi sanitari di diffusione della malattia attraverso i prodotti lattiero-caseari a latte crudo prodotti della nostra regione»e.

La soddisfazione dl Governo regionale

Il Governo esprime  soddisfazione per il risultato raggiunto, a conferma di come la scelta della vaccinazione si sia rivelata efficace per affrontare l’emergenza legata alla dermatite nodulare contagiosa prima per la salvaguardia del nostro patrimonio zootecnico e poi per lasciare aperte e continue le interlocuzioni con il Ministero della Salute per specifiche e importanti richieste di deroga, ricordando che dal punto di vista di qualità e sicurezza del prodotto, le fontine prodotte in zona di sorveglianza sono del tutto identiche a quelle prodotte nel resto del territorio valdostano.

(re.aostanews.it)

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