Domenica 7 settembre via alla stagione venatoria, i cacciatori sono ancora in calo
La stagione inizia con la caccia al camoscio, al capriolo maschio, al cervo maschio fusone che si può prelevare solo nella prima settimana di questo mese e, in forma selettiva, alla specie cinghiale
Domenica 7 settembre via alla stagione venatoria, i cacciatori sono ancora in calo.
Domani, domenica 7 settembre prende il via in Valle d’Aosta la stagione venatoria 2025-2026.
Stagione che inizia con la caccia al camoscio, al capriolo maschio, al cervo maschio fusone che si può prelevare solo nella prima settimana di questo mese e, in forma selettiva, alla specie cinghiale.
La prima parte di questa stagione venatoria si chiuderà il 14 dicembre prossimo.
Dal 1° ottobre si potrà cacciare la lepre europea, mentre la lepre variabile potrà essere prelevata fino al 30 novembre, e la volpe in forma vagante, il capriolo femmina/piccolo. Sempre fino al 30 novembre si potranno cacciare il gallo forcello e la pernice bianca, la coturnice, la beccaccia e altri uccelli come indicato dal calendario venatorio.
Dal 15 ottobre aprirà la caccia al cervo. Il cinghiale in modalità vagante potrà essere prelevato solo dal 25 ottobre, mentre sarà possibile cacciare sia il cinghiale sia la volpe in modalità braccata dal 17 dicembre al 25 gennaio 2026
Il presidente del Comitato regionale per la gestione venatoria Sergio Grange
La stagione venatoria alle porte conduce alla fine del mandato di cinque anni dell’attuale Comitato regionale per la gestione venatoria, presieduto da Sergio Grange.
Il nuovo Comitato, che sarà eletto con molte probabilità il prossimo mese di gennaio, dovrà tenere conto del nuovo Piano regionale faunistico venatorio approvato di recente dal Consiglio regionale.
Cacciatori ancora in calo, sono circa 1200
Intanto però si assiste anche quest’anno a un lieve calo di cacciatori.
I cacciatori impegnati oggi nella caccia di selezione sono oltre 1200, comprese una quarantina di donne cacciatrici; 1.111 sono i cacciatori di carnet A -ungulati, mentre si contano circa 150 tra cacciatori di carnet B-lagomorfi (lepre europea e lepre variabile) e cacciatori di carnet C- galliformi alpini.
Calo dei capi da prelevare
«Dispiace ammettere ancora una flessione di cacciatori – dice il presidente del Comitato caccia Sergio Grange -.
A questo calo corrisponde il calo di capi da prelevare.
Ma il forte calo della fauna selvatica in Valle d’Aosta è dovuto sicuramente alla presenza del lupo che da qualche anno la fa da padrone.
Questo porta a discussioni che coinvolgono un po’ tutti nel mondo venatorio e non solo. Si è voluto fare passare il lupo come un valore aggiunto in nome della biodiversità e dei turisti che frequentano le nostre vallate.
Non dimentichiamo che, parlando di turismo, da ormai troppo tempo è sempre più difficile anche per i turisti vedere caprioli e cervi di giorno ai bordi dei boschi o mentre percorrono sentieri e strade poderali.
I cacciatori, denigrati da chi non conosce il significato e l’importanza della caccia selettiva, praticano la caccia con attenzione al territorio di cui conoscono luoghi spesso inaccessibili.
Non bisogna mai dimenticare che in questi decenni i cacciatori hanno contribuito alla crescita del patrimonio faunistico valdostano, invidiato fino a qualche anno fa dalle altre regioni dell’arco alpino. Il mio auspicio è quindi che i cacciatori possano continuare a praticare l’attività venatoria sempre con grande passione» conclude Grange.
(re.aostanews.it)