Aosta, Bersani: «o vince un’alleanza autonomista e progressista o si va in braccio alla destra»
Lo ha detto Pier Luigi Bersani, ex leader del Partito Democratico, parlando da un palco improvvisato in place de Franchises
Aosta, Bersani: «o vince un’alleanza autonomista e progressista o si va in braccio alla destra». Lo ha detto Pier Luigi Bersani, ex leader del Partito Democratico, parlando da un palco improvvisato in place de Franchises, dove nel tardo pomeriggio di ieri, giovedì 11 settembre, lo aspettavano sono solo i candidati alle prossime elezioni del Pd, ma anche molti cittadini.
Prima nel Partito comunista, poi nei Democratici di sinistra, infine, nel Pd, di cui è stato uno dei fondatori. Non era previsto un discorso di Bersani, ma erano in tanti a volerlo sentire.
Il monito
Dal palco improvvisato Bersani dice: « Questa Valle è giustamente gelosa della sua autonomia, che è una chiave per il progresso e un concetto profondamente democratico. O vince un’alleanza autonomista e progressista o si va in braccio alla destra. E la chiave di questa alleanza si chiama Pd. In gioco c’è l’autonomia ma non solo, c’è la democrazia. Sconsiglierei vivamente di buttarsi in braccio alla destra, che una vocazione autonomista non ce l’ha. Io sono quello che vi disse che la destra stava arrivando e non si vedeva la mucca nel corridoio. Oggi vi dico che questa destra non è maggioranza, se mobilitiamo tutte le energie».
Il libro
Bersani si è poi diretto verso il municipio dove ha presentato il suo libro Chiedimi chi erano i Beatles. I giovani, la politica, la storia.
«Se c’è qualcosa che vi urta nel profondo, non state lì a pettinare le bambole. Non importa in quanti sarete, se in tanti o in pochi o da soli. Impegnatevi, e collegate l’impegno a un pensiero. Magari con l’aiuto di chi ha frequentato la politica per tutta una vita e dovrebbe dedicarsi a seminare e non a raccogliere» ammonisce Bersani.
È un invito, quello di Pier Luigi Bersani, che nasce da un viaggio lungo tutta l’Italia e dalle conversazioni avute, spesso davanti a una birra, con studenti, giovani militanti e attivisti. E in queste pagine l’ex segretario del Partito democratico, oggi semplice iscritto, si rende disponibile per «continuare quel dialogo mettendoci un po’ di radici, un po’ di memoria e qualche approssimativa rima storica che possa essere utile a dare maggior consapevolezza del presente».
(d.c.)