Dora Baltea Viva e Legambiente uniscono le forze per allargare la riserva del Marais
La manifestazione di Dora Baltea Viva dello scorso weekend (foto Martino Frova)
ATTUALITA', comuni
di Alessandro Bianchet  
il 12/09/2025

Dora Baltea Viva e Legambiente uniscono le forze per allargare la riserva del Marais

Le due associazioni si uniscono a difesa del tratto di Dora Baltea che va da Pré-Saint-Didier a Morgex e che dovrebbe essere interessato dalla realizzazione di una centralina idroelettrica da parte di Cva

Dora Baltea Viva e Legambiente Valle d’Aosta insieme per creare una riserva fluviale ampliando la riserva del Marais nella zona di Morgex.

Come anticipato lunedì da Gazzetta Matin, dopo il successo del primo Dora Baltea River Festival, l’associazione Dora Baltea Viva rilancia e si allea con Legambiente per difendere il tratto di Dora tra Morgex e Pré-Saint-Didier

Dora Baltea Viva e Legambiente insieme per Morgex e il Marais

Rosetta Bertolin e Maria Pia Simonetti di Legambiente

L’ufficialità dell’accordo è arrivata nella conferenza stampa di venerdì pomeriggio, quando Dora Baltea Viva e Legambiente Valle d’Aosta hanno esplicitato la volontà di unire le forze per salvare l’ultimo tratto di Dora Baltea che scorre liberamente nel suo alveo, lungo circa 7 km.

La minaccia, secondo le due associazioni, è nota: la nuova centrale idroeletrica di Cva, in programma tra Pré-Saint-Didier e Morgex.

Ecco quindi l’idea di provare a proteggere l’area e a valorizzarla, allargando l’area protetta del Marais.

«Vogliamo creare una riserva fluviale per la protezione e la valorizzazione della Dora e del Marais di Morgex – spiega Rosetta Bertolin, vice presidente del circolo rossonero di Legambiente -. Per farlo, vogliamo ampliare la riserva regionale del Marais, inserita nel progetto Natura 2000 e quindi protetta anche dall’Europa».

Legambiente Valle d’Aosta, infatti, mette in luce una lunga serie di problemi.

«Dora Baltea Viva vuole tutelare il tratto di fiume, ma siccome è in continuità con l’area umida del Marais abbiamo deciso di unire le forze – continua Bertolin -. L’area è alimentata, tra gli altri, dalla falda freatica di Morgex e la nascita della centralina appena a monte rischierebbe di rovinare l’intero ecosistema».

Rosetta Bertolin scende nei dettagli, ricordando innanzitutto come di 107 chilometri di Dora, 92 siano derivati.

A Valle di Morgex, a titolo di esempio, esistono già tre centrali a Courmayeur (derivate Dora di Veny e Doire Ferret) e due a La Thuile, con una terza in progetto (ai piedi delle cascate del Rutor); derivati anche i torrenti Arpy e Colomba.

«Questo è l’unico tratto con la propria acqua in alveo – spiega ancora Bertolin -. E noi vogliamo preservarlo anche dal fenomeno dell’idropeaking. Questo, infatti, prevede che le centraline turbinino l’acqua, espellendola con forza, rischiando così di distruggere fauna ittica e piante acquatiche. Come se non bastasse, il flusso sarebbe intermittente, visto che in alcuni momenti l’acqua viene fermata, creando danni irreparabili per la zona umida».

Legambiente: «Dopo le elezioni ci muoveremo»

Legambiente Valle d’Aosta guarda già oltre.

«Voglamo ampliare l’area protetta del Marais in quanto è un processo più rapido rispetto alla creazione di un parco fluviale, che pur nascerebbe visto che si tratterebbe di una proposta complessiva, anche di valorizzazione della zona – conclude -. Ci rivolgeremo alla Struttura Aree protette della Regione, mentre Dora Baltea Viva si relazionerà con il comune di Morgex e l’Unité».

E il progetto di Cva?

«Se andrà avanti continueremo la nostra battaglia, evidenziando i possibili danni su Morgex, come i rischi di disseccamento delle sorgenti e di inquinamento della falda – conclude Bertolin -. Se rallenterà, velocizzeremo le pratiche per l’ampliamento della riserva, così da rendere quasi impossibili i progetti».

Dora Baltea Viva: «Area da tutelare anche per i turisti»

Alessio Trevisan ed Emanuele Bernasconi di Dora Baltea Viva

Dora Baltea Viva, nata tre mesi fa allo scopo di difendere il tratto di fiume che, tra le altre cose, metterebbe a rischio le attività acquatiche come rafting e pesca, ha le idee chiare e vule cavalcare il successo del primo Dora Baltea River Festival.

«Quando abbiamo sentito, al convegno di Cva, di parlare della Valle come asset di rilievo nazionale, abbiamo capito che dovevamo muoverci – racconta il portavoce di Dora Balteva Viva, Emanuele Bernasconi -. La Valle produce già il triplo dell’energia che consuma e non si riesce a capire quanto questi tratti naturali funzionino come attrazione turistica. In Trentino hanno realizzato 10 parchi fluviali, mentre da noi questo è l’unico tratto rimasto praticamente incontaminato».

Definito come il «tratto più bello d’Europa per il rafting», questo va salvaguardato.

«Ormai si vive di esperienze, i turisti le cercano e noi le garantiamo in questo tratto unico – spiega ancora Bernasconi -. Vogliamo creare un parco che salvaguardi l’area, ma al tempo stesso ne consenta la fruibilità, con piste ciclabili, pedonali e altre attività che consentano di godere dello spettacolo della Dora».

Dal Dora Baltea River Festival sono arrivati 1.400 euro (al netto delle spese) portando il totale di “gruzzolo” da investire almeno inizialmente in questa battaglia a 2.400 euro.

«Confidiamo che la prossima amministrazione comunale, come già dimostrato, sia sensibile – conclude Bernasconi -. Sarebbe bello avere a disposizione dei tecnici per disegnare il futuro di questi stupendi sette chilometri di Dora, rendendoli fruibili con servizi e altre cose. Intanto, fisseremo già la data del secondo Dora Baltea River Festival, così terremo alta l’attenzione».

(alessandro bianchet)

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