Union Valdôtaine celebra il 13 settembre i suoi 80 anni
Franco Manes ha ricordato la nascita del Mouvement e della SVP in Alto Adige alla Camera dei deputati
Union Valdôtaine celebra il 13 settembre i suoi 80 anni. Franco Manes ha ricordato la nascita del Mouvement e della SVP in Alto Adige alla Camera dei deputati.
È prevista una cerimonia che inizierà alle 17 davanti a Palazzo Ollietti, luogo storico in cui, nel 1945, i sedici fondatori firmarono l’atto costitutivo del Movimento e dove verrà realizzata una targa in omaggio al loro impegno e alla loro visione.Seguirà la deposizione di una corona davanti all’edificio in rue Frutaz, dove, nella notte del 18 maggio 1944, fu ucciso Émile Chanoux. Al termine della cerimonia, un corteo accompagnerà le bandiere delle Sezioni sulle note della banda musicale La Lira d’Issime fino al borgo di Sant’Orso nella cui chiesa alle 18.30 verrà celebrata una messa solenne con la partecipazione del Coro Sant’Orso, in suffragio dei fondatori e di tutti gli unionisti scomparsi. Le celebrazioni sono aperte al pubblico.
I padri fondatori
I padri fondatori furono: Flavien Arbaney, Aimé Berthet, Louis Berton, Robert Berton, Amédée Berthod, Lino Binel, Joseph Bréan, Charles Bovard, Séverin Caveri, Albert Deffeyes, Paul-Alphonse Farinet, Joseph Lamastra, Félis Olietti, Ernest Page, Jean-Joconde Stévenin e Maria Ida Viglino.
Il ricordo alla Camera
Intanto il deputato valdostano Franco Manes, nella serata di mercoledì 10 settembre, ha voluto ricordare in aula la portata storica e politica dell’anniversario, che si intreccia con la nascita della SVP in Alto Adige, anch’essa fondata nel 1945.
«Quest’anno celebriamo due ricorrenze fondamentali per le nostre minoranze linguistiche: gli ottant’anni della SVP, nata l’8 maggio 1945, e quelli dell’Union Valdôtaine, fondata il 13 settembre dello stesso anno ad Aosta», ha dichiarato Manes in aula alla Camera.
«Due realtà diverse, ma unite dalla stessa volontà: quella di ridare voce e dignità a comunità che non volevano più subire, ma scegliere chi essere, come parlare, come vivere» ha sottolineato Manes che ha ricordato «come la nascita dell’Union Valdôtaine fu un atto politico e culturale di profonda consapevolezza identitaria. Dopo la caduta del regime fascista, in un’Italia ancora da ricostruire, un gruppo di valdostani scelse di unirsi sotto il ‘Simbolo del Leone’, senza distinzioni ideologiche, per dar vita a un progetto che mettesse al centro l’autogoverno, la tutela delle minoranze e l’interesse della Valle d’Aosta»
Nel suo intervento, Manes ha richiamato anche l’eredità della Carta di Chivasso del 1943 e il pensiero di Emile Chanoux.
(re.aostanews.it)