Tor de Géants: Lisa Borzani seconda assoluta e prima valdostana: «Al Tor si muore e si rinasce duecento volte»
In piena fase di recupero dopo la lunga fatica, l'atleta racconta il suo Tor: «Ho addirittura costretto due turisti stranieri a tenermi il tempo per un microsonno da 5 minuti»
Lisa Borzani è la seconda donna sul podio del Tor des Géants e la prima valdostana ad aver tagliato il traguardo a Courmayeur.
Ha chiuso la sua gara in 83h26’06” raggiungendo l’obiettivo che si era prefissata: rimanere sotto le 90 ore di gara.
Lisa Borzani racconta il suo TOR2025: «provvidenziali due turisti stranieri lungo il mio percorso»
Al suo decimo Tor, Lisa racconta di essere molto soddisfata del crono, ma anche di aver attraversato numerose crisi.
«Al Colle de Champillon – racconta – ho corso molto per provare a prendere la terza, questa cosa l’ho pagata duramente. Sulla poderale di Bosses ero stanchissima e non ce la facevo più, volevo ritirarmi. Ad un certo punto sono passati due turisti inglesi che mi hanno chiesto come stessi. Così ho fatto capir loro che non c’era niente che andava bene. Li ho fatti fermare, ho spiegato loro cosa fare: puntare la sveglia per 5 minuti. Si sono messi davanti al sole per farmi ombra. Poi sono svegliata e mi sono messa a piangere con loro, allora la ragazza ha tirato fuori una boccetta di fiori australiani. Io sono ripartita tutta contenta, ma la boccetta me la sono bevuta tutta!»
Lisa Borzani: durante la gara l’aspetto più impegnativo è stato quello psicologico
Uno dei mantra che Lisa racconta di aver usato per raggiungere il traguardo è “Cuatro noches no tres noches si” . Una frase sentita da un atleta in una gara di 170km ad Andorra, che si è trasformata nel suo obiettivo: e cioè riuscire a fare soltanto tre notti in gara. «Quest’anno sono arrivata al Malatrà di giorno, questo per me è stato incredibile. Ho visto tanti posti che vedevo sempre di notte negli scorsi anni! Sono contenta di aver fatto, e superato, un Tor che per me è stato molto più impegantivo di testa che fisicamente».
Lisa Borzani: «Non nego di voler provare il Tor de Glaciers, ma non ho ancora trovato il coraggio»
E sulla prospettiva di mettersi ancora in gioco sui 330km dichiara: «Non nego di voler provare il Tor des Glaciers, ma non ho ancora trovato il coraggio. Anche se devo dire che il Tor330 mi affascina come format di gara».
(ar.pa)