Alfonsina canta Naked Roots
È uscito il 3 ottobre l’album di debutto della cantante Antonia Alfonsina Pansera, in arte Alfonsina, nata ad Aosta
Un viaggio alle origini del suono e dell’essenza umana. L’album Naked Roots di Alfonsina parla anche valdostano.
«L’album nasce da due idee: una è l’origine del suono, immaginata come una grande radice da cui germoglia il suono stesso, un luogo dove tutti i codici si dissolvono e ciò che rimane è pura essenza»,racconta Antonia Alfonsina Pansera, in arte Alfonsina, parlando del suo primo album jazz di inediti Naked Roots (Radici nude).
«La seconda idea, invece, è ispirata alla poetica del film del 1979 Oltre il giardino con Peter Sellers, in cui un giardiniere ingenuo si ritrova in un mondo per lui sconosciuto dopo la morte del padrone. Ospite di una coppia facoltosa, viene scambiato per un grande saggio, anche se si esprime con l’unico linguaggio che conosce: quello della televisione e dei fiori».
Dal canto lirico al jazz e blues
Antonia, nata e cresciuta ad Aosta, si avvicina alla musica in giovane età, studiando canto lirico durante l’adolescenza e esibendosi anche in ambito pop e rock. A vent’anni si trasferisce a Milano, dove frequenta il corso di Comunicazione dell’arte e del mercato culturale all’Università Iulm.
Dopo la laurea, lavora come curatrice d’arte per diverse mostre, senza mai abbandonare la passione per la musica: continua infatti gli studi di canto lirico e approfondisce il jazz e il blues.
Naked Roots
«I dieci brani che compongono l’album si ispirano alla natura e all’esistenza dell’essere umano. La radice rappresenta anche il mettersi a nudo per trovare l’essenza del linguaggio» spiega Alfonsina.
«Uno dei brani, La guerre invisible, è in francese, lingua per me naturale, provenendo dalla Valle d’Aosta, e racconta le lotte che, soprattutto le donne, hanno combattuto nel passato per lasciarci più libertà. Ma parla anche delle guerre reali e di quelle sempre in agguato, invitando a riflettere su quanto sia importante il rispetto per l’altro».
Oltre a essere una cantante jazz, Antonia insegna canto alla Scuola Musicale di Milano e lavora come musicoterapeuta nel progetto Orchestra 4 Ottavi di Mediafriends, esibendosi in sedi prestigiose come il Teatro Donizetti di Bergamo.
L’album, edito dalla Honolulu Records, casa discografica internazionale di jazz con sede in Inghilterra, è uscito venerdì 3 ottobre.
Musica e parole sono di Alfonsina ma il progetto include i jazzisti: Simone Daclon, Carlo Bavetta, Pasquale Fiore, Cesare Mecca, conosciuti a livello internazionale.
«L’etichetta mi ha scelto perché hanno apprezzato molto il mio progetto, controcorrente rispetto al mercato musicale odierno: un lavoro quasi cantautorale, in cui ogni brano racconta una storia» conclude continua Alfonsina
«In questo momento di grande gioia personale, però, non posso non rivolgere un pensiero a ciò che è accaduto a Gaza».
(francesca arcaro)