Riforma dei fondi agricoli e di coesione, divergenza Fitto-von der Leyen?
Roma, 18 ott. (askanews) – Il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Raffaele Fitto, comincia a essere in serie difficoltà nello svolgere il ruolo a lui affidato come promotore dell’ambiziosa e controversa proposta di ridisegnare radicalmente il modo in cui i finanziamenti comunitari vengono assegnati, gestiti e spesi da parte delle Regioni e degli agricoltori, attraverso una centralizzazione in un fondo unico nazionale affidato a ciascuno Stato membro.
E’ quanto prevede la nuova proposta sul quadro di bilancio pluriennale dell’Ue (Qfp) per il periodo 2028-2034, che la Commissione ha presentato nel luglio scorso, e che è finita sotto il fuoco incrociato dalle critiche di pressoché tutti i gruppi politici del Parlamento europeo, del Comitato delle Regioni e delle organizzazioni agricole, e anche di diversi Stati membri. E su questo punto, sull’opportunità apportare delle modifiche che evitino alla Commissione di andare a sbattere contro il muro di un’opposizione politica, sociale e da parte dei governi pressoché unanime, sembra che ci sia una divergenza crescente tra Fitto e la presidenza della Commissione.
Lo dimostrerebbe una irrituale dichiarazione emessa nella serata di giovedì 16 ottobre del servizio del Portavoce, che è direttamente dipendente da Ursula von der Leyen e dal suo gabinetto, che ribadisce come le posizioni della Commissione riguardo alla sua proposta di bilancio pluriennale (e di centralizzazione dei fondi agricoli e regionali) siano rimaste invariate.
Giovedì 16 ottobre, poco prima della dichiarazione del Portavoce con queste puntualizzazioni, Fitto era intervenuto in un’audizione di fronte alla commissione per lo Sviluppo regionale del Parlamento europeo, a Bruxelles. Rispondendo ai molti interventi fortemente critici degli eurodeputati (compresi quelli del gruppo dei Conservatori, di cui Fitto è stato un autorevole membro), il vicepresidente esecutivo, molto “democristianamente”, ha cercato di lasciare aperto il dialogo: ha mantenuto la posizione di principio sull’opportunità di far convergere e i finanziamenti comunitari per i programmi della Coesione e per quelli della Politica agricola comune in un “fondo unico” per ogni Stato membro (“piano regionale”), centralizzandone la gestione; ma ha anche mostrato disponibilità all’ascolto delle posizioni critiche, dicendosi “aperto” a discuterne per trovare alla fine un compromesso accettabile per tutti. Posizioni simili, sebbene ancora più implicite, Fitto le aveva espresse anche nei suoi interventi, sempre da Bruxelles, alla “settimana europea delle Regioni” e alla cerimonia del “Patto dei Sindaci”, e il 15 ottobre in video collegamento al Forum dell’agricoltura e dell’alimentazione di Coldiretti svoltosi a Roma.
Sempre il 16 ottobre, una delle testate internazionali che seguono più puntualmente e più da vicino le istituzioni Ue e gli affari europeo, Euractiv, ha pubblicato un articolo in cui si riportava che Fitto, nel suo intervento al Parlamento europeo, aveva affermato: “Siamo aperti a migliorare questa parte della proposta”. La dichiarazione del servizio del Portavoce della Commissione è arrivata poco dopo: “La proposta per il prossimo Quadro Finanziario Pluriennale (Qfp) per il periodo 2028-2034, presentata dalla Commissione il 16 luglio, prospetta un’architettura di bilancio notevolmente semplificata e snella, progettata per rispondere efficacemente alle nuove e mutevoli sfide dell’Unione”, si legge nella dichiarazione.
“La Commissione – continua il testo – è ora impegnata in scambi costruttivi con il Parlamento europeo e il Consiglio Ue, e sta ascoltando e discutendo i loro pareri. Queste discussioni consentiranno alle istituzioni di esaminare la proposta in dettaglio e concordare la migliore strada da seguire. In questa fase – puntualizza a questo punto la dichiarazione del Portavoce -, la Commissione non si esprime su singoli elementi della proposta o sulle singole posizioni dei co-legislatori. Restiamo concentrati sul raggiungimento di un risultato che garantisca un bilancio dell’Ue moderno, equilibrato e orientato al futuro, al servizio degli interessi di tutti gli europei”.
Ma che cosa ha detto davvero Fitto durante la sua audizione nella commissione per lo Sviluppo regionale del Parlamento europeo? Il vicepresidente esecutivo, rispondendo in inglese (che non è la lingua ideale per esercitare i delicati equilibrismi dialettici in stile democristiano) ai molti interventi critici degli eurodeputati, ha affermato testualmente: “Per me il vostro messaggio è chiaro, ma vorrei essere chiaro anche su un punto che avete menzionato, in particolare riguardo all’agricoltura e alla coesione. Credo – ha ribadito – sia necessario essere chiari su questo punto. E’ importante e lo ripeto: l’importo dei piani regionali nazionali, pari a 453 miliardi, è la somma dell’attuale bilancio relativo al ‘secondo pilastro’ della Politica agricola comune, e di quello della Coesione. È molto importante sottolineare questo punto. Perché abbiamo il giusto approccio per una visione comune in materia di coesione e di alcuni settori dell’agricoltura. Io ritengo che un approccio comune sia necessario”.
“La posizione della Commissione europea in questo senso – ha continuato Fitto – è chiara fin dall’inizio, perché ora abbiamo un approccio comune su tutte queste questioni; ad esempio, sotto la mia vicepresidenza esecutiva, io ho il coordinamento dei commissari per l’Agricoltura, il Turismo e i Trasporti, la Pesca e la Blue Economy. Questa è stata una direzione chiara e credo che questo approccio comune sia una reale necessità per i nostri territori, in particolare per le nostre aree rurali”.
A questo punto, il vicepresidente esecutivo della Commissione ha aggiunto: “Sarà probabilmente necessario migliorare la parte relativa all’importo dei due diversi fondi, secondo pilastro su sviluppo rurale, e coesione? Sì, è possibile, vedremo. Ma credo che sia molto importante avere un approccio comune”.
“Credo sia molto importante – ha osservato ancora rivolto agli eurodeputati – leggere attentamente la normativa dei piani regionali nazionali: abbiamo articoli chiari che rispondono alle vostre preoccupazioni. Se io ritengo sia importante migliorare alcuni aspetti? È possibile, vedremo. Questo è il nostro lavoro per le prossime settimane”.
“Il mio approccio – ha concluso Fitto – è aperto, come sapete. Terrò conto dei vostri suggerimenti, anche quelli di oggi, e credo che questo sia necessario per continuare il nostro dialogo. Perché capisco che sarà possibile avere proteste, reazioni; ma ora penso che dobbiamo essere concreti e fornire soluzioni, in questo momento”.
Di Lorenzo Consoli e Alberto Ferrarese