Aosta: il secondo tiramisù più buono al mondo è di Daniele Giovinazzo
Daniele Giovinazzo con Barbara Tosato (a destra) e Monia Salvadori; i loro tre tiramisù sono stati giudicati i migliori secondo la ricetta della tradizione
Persone e storie
di Cinzia Timpano  
il 22/10/2025

Aosta: il secondo tiramisù più buono al mondo è di Daniele Giovinazzo

A Treviso è andata in scena la Tiramisù World Cup, riservata ai non professionisti, con partecipanti da tutto il mondo

Aosta: il secondo tiramisù più buono al mondo è di Daniele Giovinazzo.

Il tiramisù, il dolce al cucchiaio più amato in Italia e al mondo ha nuovi ambasciatori e ça va sans dire, sono italiani.

E, forse a sorpresa, c’è la Valle d’Aosta tra l’eccellenza del dolce di Treviso, per il quale anche il Friuli-Venezia Giulia rivendica i natali.

‘Argento’  tra i tiramisù – ricetta tradizionale

All’edizione 2025 della Tiramisù World Cup che si è appena conclusa a Treviso infatti, il tiramisù, secondo la ricetta tradizionale preparato da Daniele Giovinazzo, aostano di 38 anni, ha guadagnato il secondo posto, dietro Barbara Tosato di Mestre e precedendo Monia Salvadori di Spresiano.

Daniele Giovinazzo in gara a Treviso

Responsabile di sala nel ristorante di famiglia Il Girasole di Aosta, Daniele Giovinazzo ha partecipato per la prima volta al concorso riservato agli amatori, prima volta in verità in qualsiasi competizione che ha a che fare con la pasticceria.

«Mio fratello Alessandro mi ha sempre spinto a provarci – ammette Daniele -. Senza falsa modestia devo dire che i dolci mi vengono particolarmente bene, li preparo per il nostro ristorante, tiramisù ma anche torte, semifreddi e molto altro».

Al Concorso di Treviso, organizzato in fasi eliminatorie, sono arrivati concorrenti da tutto il mondo, dal Brasile, dalla California, dal Pakistan, dalla Francia, dalla Germania. Unica condizione, non essere professionisti della cucina o della pasticceria.

«Io ho partecipato all’ultima tappa di Treviso e ho guadagnato la finale. Sono ovviamente colpito e molto soddisfatto, è stato bello misurarsi e il secondo posto è davvero inaspettato».

In gara, la versione di Daniele senza albumi

Il tiramisù secondo classificato al Tiramisù World Cup

Daniele ha vinto presentando il suo tiramisù secondo la ricetta originale: mascarpone, uova, zucchero, savoiardi, caffè e cacao.

«In gara ho portato la versione senza albumi – spiega Daniele -. Ma ho imparato, facendolo decine di volte, che esiste una differenza sostanziale rispetto al ‘quando’ il tiramisù viene mangiato. Senza albumi, se consumato immediatamente, il dolce è più buono; se il tiramisù invece riposa, la crema è più umida e buona se si aggiungono gli albumi montati».

La ricetta creativa: lamponi, cannella e latte di mandorla

Il tiramisù creativo di Daniele con lamponi, cannella e latte di mandorla

Nella competizione, Daniele ha anche presentato una ricetta creativa.

«La ricetta creativa ha previsto l’utilizzo di tre ingredienti extra e l’obbligo ad usare caffè, cacao e mascarpone.
Per la mia versione ho utilizzato il latte di mandorla, la cannella e i lamponi. Era molto buono e i complimenti della giuria mi hanno gratificato».

Altri concorrenti hanno utilizzato pesche sciroppate, noci, cioccolato fondente, mandorle, fava di Tonka e molti altri ingredienti.

Come si fa un buon tiramisù?

«Si montano tuorli e zucchero fino a che il composto è spumoso e chiaro, poi si aggiunge il mascarpone, anch’esso va lavorato e montago.
Se si è deciso di aggiungere gli albumi, a questo punto si incorporano, già montati a parte. Poi si inzuppano i savoiardi, almeno un doppio strato, si abbonda con la crema e si ricopre con uno strato di cacao».

Daniele, ha un ‘segreto’ per un tiramisù perfetto?

«Gli ingredienti di qualità, le uova, io uso quelle pastorizzate per una maggiore sicurezza alimentare e poi sicuramente il dosaggio degli ingredienti. La crema per esempio deve essere abbondandante e morbida, per non farsi assorbire completamente dai savoiardi. Io aggiungo sempre un goccio di Vecchia Romagna, come ha sempre fatto mia mamma, certi segreti di famiglia sono irrinunciabili».

(cinzia timpano)

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