Ghiacciai valdostani: bilancio ancora in perdita, ma fusione meno severa
Innevamento sopra la media nell'ultima stagione, ma i ghiacciai continuano a ridursi, l'analisi dell'Arpa VdA
Ghiacciai valdostani: bilancio ancora in perdita, ma fusione meno severa.
La stagione 2024–2025 ha offerto un innevamento più generoso rispetto alla media delle ultime due decadi, anche se non ai livelli eccezionali dell’inverno precedente. Le nevicate più abbondanti si sono concentrate tra fine inverno e inizio primavera, mentre l’estate ha registrato temperature sostanzialmente in linea con le medie stagionali.
Nonostante queste condizioni favorevoli, il bilancio di massa dei ghiacciai monitorati da Arpa Valle d’Aosta resta negativo: la tendenza alla perdita di volume e spessore del ghiaccio continua, confermando il trend ormai consolidato di regressione dei ghiacciai alpini.
Il monitoraggio glaciologico di Arpa è stato condotto sul ghiacciaio del Timorion (Valsavarenche) e del Rutor (La Thuile), rispettivamente nei mesi dimaggio, settembre e ottobre, attraverso campagne di misura in situ e rilievi aerofotogrammetrici a supporto.
È stato inoltre effettuato un rilievo aerofotogrammetrico mediante UAS – Unmanned Aerial System,altrimenti noto come drone, sul ghiacciaio del Petit Grapillon, nel settore settentrionale della Val Ferret,
Il ghiacciaio del Timorion: valanga inedita e bilancio in rosso
Sul ghiacciaio del Timorion (Valsavarenche), il monitoraggio ha registrato un accumulo invernale di 1.100 mm di equivalente in acqua, leggermente sopra la media storica ma inferiore all’anno record 2023-24.
Durante l’inverno, per la prima volta in 24 anni di rilievi, è stata osservata una valanga di grandi dimensioni che ha ridistribuito parte del manto nevoso, influenzando le misure successive.
La fusione estiva ha provocato un abbassamento medio della superficie glaciale fino a 3,9 metri in alcuni settori e un arretramento frontale fino a 40 metri.
Il bilancio di massa finale segna –883 mm w.e. (water equivalent), in peggioramento rispetto alla media ventennale, a conferma di un progressivo impoverimento della massa glaciale.
Vista panoramica dell’area di valanga così come appariva al termine della stagione di accumulo 2025
Rutor: perdita contenuta ma continua
Il ghiacciaio del Rutor (La Thuile) presenta una situazione meno grave ma comunque deficitaria.
L’accumulo nevoso medio ha raggiunto 1.955 mm w.e., valore superiore alla media 2005–2025 (1.370 mm), ma non sufficiente a compensare le perdite estive.Le analisi fotogrammetriche condotte con rilievi aerei e droni, integrate con immagini satellitari, mostrano abbassamenti medi del ghiaccio compresi tra 2,6 e 4,5 metri nei diversi settori frontali.
Il bilancio netto annuale è di –746 mm w.e., risultato simile al 2024 (–506 mm) e molto meno negativo rispetto al 2022 (–3.867 mm), quando le elevate temperature avevano determinato un rapido scioglimento.
Petit Grapillon: un piccolo ghiacciaio in rapido declino
Nel settore settentrionale della Val Ferret, al confine con la Svizzera, il ghiacciaio del Petit Grapillon mostra segnali di un arretramento ormai irreversibile.
Tra il 2017 e il 2025 la fronte si è ritirata di circa 130 metri, con una perdita di superficie del 25–30% e uno spessore ridotto fino a 20 metri nelle zone centrali.
La perdita di massa complessiva stimata con metodo geodetico è di –5,96 ± 0,42 metri di equivalente in acqua, evidenziando un forte processo di assottigliamento e una sopravvivenza sempre più precaria.
Monitoraggi e collaborazioni scientifiche
Le campagne glaciologiche sono state condotte da Arpa Valle d’Aosta, con il supporto del Parco Nazionale del Gran Paradiso per il Timorion e del Politecnico di Torino – Dipartimento Diati per il Rutor.
L’utilizzo combinato di rilievi fotogrammetrici, droni, radar geofisici (Gpr) e immagini satellitari consente di misurare con precisione l’evoluzione dei ghiacciai valdostani, che restano indicatori sensibili del cambiamento climatico in atto sulle Alpi.
(re.aostanews.it)
