Bufera Usl: la Corte dei Conti contesta un danno di oltre 2 milioni
Al centro della vicenda, un attestato manageriale che il dottor Flavio Peinetti non avrebbe mai ottenuto e che gli avrebbe permesso di far carriera
Attestato professionale mai conseguito dal primario, la Corte dei Conti contesta un danno di oltre 2 milioni.
Oltre 2 milioni di euro di danno erariale, cioè la somma degli stipendi percepiti dal professionista.
Lo ipotizzano Procura della Corte dei Conti e Carabinieri di Aosta in merito alla vicenda che vede coinvolti il chirurgo vascolare di Aosta Flavio Peinetti e altre 22 persone, tra direttori sanitari, direttori generali e medici componenti di vari collegi.
Secondo la tesi dell’accusa, nel 2008, Peinetti avrebbe dichiarato di essere in possesso di un attestato di formazione manageriale (obbligatorio per concorrere all’incarico) in realtà mai ottenuto.
Così, avrebbe ottenuto quell’incarico al al quale non avrebbe avuto diritto.
L’intricata vicenda è riassunta sulle pagine regionali del quotidiano La Stampa in edicola quest’oggi, mercoledì 29 settembre.
La denuncia nel novembre 2024
L’istruttoria della magistratura contabile è stata aperta dopo la presentazione di una denuncia del novembre 2024 nella quale si evidenziava come il dottor Peinetti, pur privo di un attestato professionale obbligatorio, avesse negli anni acquisito incarichi di direzione dell’azienda Usl.
Lo scorso agosto era stato il direttore generale dell’azienda Usl Massimo Uberti a chiedere spiegazioni all’assessorato alla Sanità, evidenziando che un direttore non risultava in possesso del titolo. Il dg non ha però denunciato il presunto illecito.
La vicenda coinvolge 23 persone che hanno 45 giorni di tempo per presentare alla Corte dei Conti le proprie controdeduzioni.
(re.aostanews.it)
