La Questura di Aosta mette in guardia su una truffa via WhatsApp
«Ciao, ti ho inviato un codice per sbaglio, potresti rimandarmelo?». Come spiega la Questura sembra un innocente messaggio che arriva da uno dei contatti WhatsApp in rubrica ma che, hackerato, è capace di "rubare" l'account dell'app di messaggistica
La Questura di Aosta mette in guardia su una truffa via WhatsApp. «Attenti ai messaggi degli amici, possono rubarvi l’account di Whatsapp» è il monito apparso sulla pagina Facebook della polizia.
Il messaggio ingannevole
«Ciao, ti ho inviato un codice per sbaglio, potresti rimandarmelo?». Come spiega la Questura sembra un innocente messaggio che arriva da uno dei contatti WhatsApp in rubrica ma che, hackerato, è capace di “rubare” l’account dell’app di messaggistica.
«Se vi arriva questo messaggio è altamente probabile che qualcuno stia per rubare il vostro account di WhatsApp. Non rispondete – consiglia la Questura del capoluogo -. Si tratta infatti del codice univoco a sei cifre necessario ad ultimare la procedura per il trasferimento rapido dell’app di messaggistica».
La truffa
«Questa procedura viene usata normalmente quando si cambia cellulare o il numero di telefono e si vuole trasferire Whatsapp. In quel caso la procedura è iniziata dal titolare: la piattaforma Whatsapp invia il codice con un sms che sarà richiesto dall’app al momento dell’installazione sul nuovo dispositivo, serve per autenticare la persona; nel caso della frode per il furto dell’identità, la procedura è stata iniziata da un hacker che, utilizzando il vostro numero di cellulare, vuole impossessarsi del vostro account e, per completare la procedura, ha bisogno del codice di cui solo voi siete in possesso» spiega la Questura.
Attenti
Il messaggio, puntualizza la Questura, «arriva da un vostro contatto e quindi siete indotti a pensare che sia vero. Purtroppo, si tratta di un’altra vittima della frode che ha già subito il furto dei dati, in particolare della rubrica, nella quale c’era anche il vostro numero di telefono. Il codice inviato, infatti, consente ai cybercriminali di completare la procedura, impadronirsi dell’account Whatsapp e della rubrica telefonica e di sfruttare questi dati per compiere ulteriori frodi utilizzando il vostro numero di telefono, ai danni dei vostri contatti».
Per questo, la Questura stessa rimanda al sito web della Polizia di Stato dove si possono trovare le procedure di recupero del profilo e i consigli per difendere il proprio account.
