Turismo, Cadice e Jerez de La Frontera: meraviglie sul mare
Roma, 02 nov. (askanews) – “Nessuna conoscenza, se pur eccellente e salutare, mi darà gioia se la apprenderò per me solo. Se mi si concedesse la sapienza con questa limitazione, di tenerla chiusa in me, rinunciando a diffonderla, la rifiuterei”. Seneca scrive così. Poeta e politico dell’antica Roma era originario di Cordoba. E’ ricordato e citato come intellettuale dell’Andalusia, una terra protesa verso il mare, che sia Mediterraneo od Oceano Atlantico, il divertimento della Costa del Sol o la passione di Granada. Siviglia è allora il punto di riferimento e la partenza, non solo la capitale. Lo sguardo verso il grande fratello blue non può però che partire da Cadice, perché metà del suo perimetro è litorale, spiegano le guide.
A pochi chilometri ci sono spiagge incantate, residence con prati pettinati e paesaggi da cartolina. Dentro le strade di Cadice, strette e dritte, trovi la storia e l’eccellenza gastronomica, il salato che diventa dolce. Come quella qualità di vino che si sono inventati da queste parti e che è stato rapito dagli inglesi secoli fa per farne lo sherry e togliere dal palato il gusto del burro e del grasso della cucina britannica. Quel nettare sono i vini di Jerez de La Frontera, una manciata di chilometri verso l’interno, ma sempre con il mare in prospettiva. Il sapore del vino si assapora in una delle tante bodegas, come la casa Lustau che accompagna anche in un tour nella tradizione dell’agricoltura e del flamenco, delle cene al chiaro di Luna e della corrida, con cavalli e cavalieri. Quell’arte equestre che porta in giro come nel Far West, anzi molto meglio.
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