Copagri in Comm. Bilancio: su manovra pesa caso credito imposta
Roma, 4 nov. (askanews) – “Dopo i positivi interventi messi in campo dal governo negli ultimi mesi a favore del Primario, a partire dagli ingenti stanziamenti previsti dal ddl Coltiva Italia, per il quale si attende a giorni l’avvio dell’iter parlamentare, ci troviamo davanti a una manovra che per l’agricoltura è caratterizzata da diverse luci e alcune ombre”. Lo ha sottolineato la Copagri intervenendo in audizione davanti alle Commissioni riunite Bilanci di Senato e Camera nell’ambito dell’esame del ddl recante il bilancio di previsione dello Stato per il 2026 e bilancio pluriennale per il triennio 2026-2028.
“Se, infatti, da un lato troviamo interventi certamente condivisibili e ampiamente caldeggiati dalla Copagri, quali ad esempio le misure per restituire potere d’acquisto al ceto medio e stimolare la crescita economica e l’occupazione, dall’altro l’agricoltura paga lo scotto dell’assenza di misure strutturali delle quali possano beneficiare direttamente i produttori agricoli del Paese, stretti nella morsa tra le incertezze legate al contesto internazionale, le sempre più frequenti ricadute del cambiamento climatico e i continui rincari del costo dell’energia e dei fattori produttivi”, ha evidenziato la Confederazione.
“A pesare sul Primario, in particolare, è il mancato esonero contributivo per coltivatori diretti e imprenditori agricoli under 40, fondamentale per favorire il ricambio generazionale e rendere il settore agricolo maggiormente attrattivo, scongiurando il graduale abbandono dei campi”, ha suggerito la Copagri, secondo cui “destano più di qualche perplessità anche la mancata proroga del credito d’imposta per gli investimenti nella ZES per il settore agricolo, che rischia di creare una discrasia tra le imprese del Primario e quelle degli altri settori, e soprattutto la sospensione delle compensazioni fiscali tramite credito d’imposta con i versamenti previdenziali, assistenziali e assicurativi, intervento che va di fatto a penalizzare tutti i produttori agricoli che hanno investito in innovazione e sostenibilità”.
“Tra i diversi elementi positivi figura il rifinanziamento della misura agevolativa ‘Nuova Sabatini’, strumento che si è sempre contraddistinto quale propellente fondamentale per la competitività aziendale e che potrà contare su circa 650 milioni di euro per il 2026 e il 2027, così come l’introduzione di contributi a tasso agevolato per gli investimenti in nuovi macchinari, impianti e attrezzature”, ha osservato la Confederazione.
Positiva anche l’accoglianza dell’ampliamento della platea delle imprese agricole riconosciute come energivore, che permetterà di contenere l’impatto dei costi energetici, e per il rinvio al 2027 dell’entrata in vigore delle imposte sui manufatti in plastica monouso, la plastic tax, e sul consumo delle bevande analcoliche, la sugar tax, “misure che andrebbero definitivamente abrogate in quanto indeboliscono la competitività delle imprese italiane rispetto a quelle di altri Paesi non interessati da tale tassazione”.
