L’appello dell’Associazione Genitori Separati: «Anche la politica si impegni per questa emergenza»
Previsto un confronto pubblico nell'aula blu della parrocchia di Saint-Martin de Corléans, ad Aosta
Serve un progetto di riappropriazione del sociale per fermare l’emergenza genitori separati in Valle d’Aosta. Ne è convinta l’Associazione Genitori Separati, che ha acceso un faro da tempo.
Così l’Associazione annuncia il confronto pubblico che si terrà domani, giovedì 6 novembre, all’aula blu della parrocchia di Saint-Martin de Corléans, ad Aosta.
L’emergenza dei separati e dei loro figli in Valle d’Aosta non è mai calata secondo l’associazione di promozione sociale presieduta da Ubaldo Valentini e rappresentata dal coordinatore regionale Raffaele Lippiello.
La presa di posizione
La posizione dell’associazione è sempre stata molto critica.
«Non è più tollerabile la mancanza di interventi mirati a garantire ai figli con genitori separati una crescita il più possibile serena e tutelata dalle pericolose e quasi sempre devastanti emarginazioni sociali che incrementano abbandono scolastico e favoriscono la criminalità giovanile – si legge in una nota -. L’assenza dell’impegno dei politici a risolvere questo dramma sociale è intollerabile perché significa volere tenere nascosta volutamente una piaga sociale. Chi dovrebbe controllare non controlla: servizi sociali, tribunale, forze dell’Ordine e tutti coloro che sono istituzionalmente preposti alla tutela dei minori e di entrambi i genitori».
«Le sentenze di affido dei minori, ad Aosta, sono fortemente penalizzanti per il genitore estromesso dalla vita dei propri figli, ridotto alla miseria e all’emarginazione sociale, quando non a gesti estremi come il suicidio», continua l’associazione.
Cosa si può fare
«Per cambiare le cose occorre che ciascun cittadino, anche se non coinvolto da queste problematiche, partecipi a un progetto di riappropriazione del sociale, con un diretto e fermo controllo sulle attività di quegli organismi politici pagati con soldi pubblici, per rendere la società valdostana meno emarginante con i minori e i loro genitori».
Secondo l’associazione, il 70% dei minori valdostani ha genitori non più conviventi.
Iniziare a parlare pubblicamente della questione, è il primo passo.
«L’incontro è aperto a tutti e vuole essere l’inizio di una riflessione seria sulla gestione dei figli di genitori separati e sulle persistenti discriminazioni di un genitore negli affidi. Se ne parli pubblicamente e con la collaborazione di tutti, senza preconcetti. Così si potrà dare vita a iniziative chiare e trasparenti, senza opportunismi e sudditanze socio-politiche e culturali» conclude Valentini invitando «a conoscerci e programmare piccole cose utili alla società valdostana».
(re.aostanews.it)
