Cantina San Gregorio: “Etruscan Codes” tra memoria, paesaggio, innovazione
Milano, 16 nov. (askanews) – Tra le colline attorno a Chiusi (Siena), l’Azienda Agricola San Gregorio introduce il progetto “Etruscan Codes”, un percorso che unisce agricoltura, cultura e ricerca tecnologica per rileggere in chiave contemporanea la memoria etrusca. L’iniziativa nasce dal legame storico con l’antica Camars, la città etrusca che ancora oggi conserva tracce del proprio passato, e propone un dialogo tra identità territoriale e pratiche agricole attuali.
Il progetto si ispira alle conoscenze tramandate dal mondo etrusco, dalla concezione della chiave di volta alla parità tra uomo e donna, fino alla visione di un’urbanizzazione armonica con il paesaggio. Un patrimonio che includeva anche la coltivazione della vite e dell’olivo, attività centrali nella vita economica e sociale di quel popolo.
“Il legame con gli Etruschi nasce non solo dal territorio in cui l’azienda vive, ma anche dalle nostre coltivazioni di olio e vino” racconta il direttore dell’azienda, Michele Monica, spiegando che “inoltre i nostri 600 capi di cinta senese portano un ulteriore collegamento, perché testimonianze storiche mostrano come la cinta, o un suo progenitore, fosse già allevata da questo popolo”.
San Gregorio afferma di voler perseguire un’agricoltura fondata sul rispetto del tempo e della natura, lontana dalla logica delle produzioni massificate. Un approccio che trova riscontro anche nel lavoro dei titolari dell’azienda, impegnati nel campo della tecnologia e della ricerca, elemento che rafforza il collegamento con l’idea di innovazione presente nella cultura etrusca. “Etruscan Codes” diventa così la nuova chiave interpretativa della Tenuta: un insieme di vini e di etichette nate dal confronto tra artigianalità e tecnologia, con l’obiettivo di consolidare una narrazione che tiene insieme passato e presente. In vista del quarantesimo anniversario della fondazione, nel 2026 San Gregorio proporrà degustazioni e appuntamenti culturali dedicati al progetto, invitando addetti ai lavori e appassionati a scoprire un percorso che unisce la storia delle necropoli etrusche ai paesaggi vulcanici dell’area.
La storia produttiva della Tenuta risale agli anni Ottanta. Nel corso delle generazioni la famiglia ha rinnovato i vigneti ricorrendo alle marze delle vecchie viti, mantenendo così un filo diretto tra memoria agricola e scelte agronomiche. Le visite in azienda comprendono degustazioni verticali abbinate ai racconti sulla Cinta Senese, con un percorso che intreccia vino e cucina del territorio.

