Mattarella: colpire civili è contro il principio di umanità, senza eccezioni. A Gaza e Kiev crudeltà
AskaNews
di Administrator admin  
il 16/11/2025

Mattarella: colpire civili è contro il principio di umanità, senza eccezioni. A Gaza e Kiev crudeltà

Berlino, 16 nov. (askanews) – “Quanti morti occorreranno ancora, prima che si cessi di guardare alla guerra come strumento per risolvere le controversie tra gli Stati, che ne faccia uso per l’arbitrio di voler dominare altri popoli?”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo al Bundestag alla commemorazione della Giornata del lutto nazionale.

Il capo dello Stato ha ricordato che “la Prima guerra mondiale lasciò sul terreno almeno 16 milioni di morti, la metà dei quali civili, oltre a venti milioni di feriti e mutilati. La Seconda guerra mondiale, estesa al fronte del Pacifico, si calcola che abbia visto settanta milioni di morti. Le vittime, Paese per Paese, sono impressionanti. E va ricordato che non di numeri si tratta ma di persone. Come è possibile che tutto questo sia potuto accadere e pretenda di ripresentarsi?”. “Oggi, secondo le Nazioni Unite, oltre il 90% delle vittime dei conflitti è tra i civili. Questo non può rimanere ignorato e impunito”, ha sottolineato Mattarella, parlando al Parlamento tedesco a Berlino in occasione della Giornata del lutto nazionale.

“Il numero di persone costrette ad abbandonare le proprie case, la propria terra, non ha precedenti. Secondo il rapporto reso noto ad aprile dall’Alto Commissariato dell’Onu per i rifugiati, questi erano 122 milioni, in aumento di anno in anno” ha ricordato il capo dello Stato sottolineando che “non si tratta di statistiche. Sono volti, persone in cammino, famiglie cancellate, alle quali viene sottratto il futuro che preparavano”.

E “nessuna ‘circostanza eccezionale’ può giustificare l’ingiustificabile: i bombardamenti nelle aree abitate, l’uso cinico della fame contro le popolazioni, la violenza sessuale. La caduta della distinzione tra civili e combattenti colpisce al cuore lo stesso principio di umanità” “E’ l’applicazione sistematica della ignobile pratica della rappresaglia contro gli innocenti. Colpisce l’ordine internazionale, basato sul principio del rispetto tra i popoli e del riconoscimento dell’orrore della guerra, oggi aggravata dal continuo irrompere di nuove armi”, ha sottolineato Mattarella.

Mattarella, in particolare, ha ricordato Gaza e Kiev . Il volto della guerra non si riflette soltanto in quello del combattente, ma diviene quello del bambino, della madre, dell’anziano senza difesa. E’ quanto accade, oggi, a Kiev, a Gaza. La guerra totale esige non la sconfitta, la resa del nemico, ma il suo annientamento. Un accrescimento di crudeltà”.

E – ha avvertito Mattarella -“va ribadito con risolutezza: la sovranità di un popolo non si esprime nel diritto di portare guerra al vicino. La volontà di avere successo di una nazione non si traduce nel produrre ingiustizia. La guerra di aggressione è un crimine”. “Va riaffermato senza cedimenti, l’insegnamento di Norimberga: ‘se riusciremo a imporre l’idea che la guerra di aggressione è la
via più diretta per la cella di una prigione e non per la gloria, avremo fatto un passo per rendere la pace più sicura’. Sono parole di Robert Jackson, procuratore di quel Tribunale”, ha aggiunto il capo dello Stato.

Eppure, “nuovi ‘dottor Stranamore’ si affacciano all’orizzonte, con la pretesa che si debba ‘amare la bomba’. Il Trattato che mette al bando gli esperimenti nucleari (1997) non ha visto ancora la ratifica da parte di Cina, India, Pakistan, Corea del Nord, Israele, Iran, Egitto, Stati Uniti, mentre la Russia ha ritirato, nel 2023 la sua. Il rispetto, sin qui, delle prescrizioni che contiene, non attenua la minaccia incombente” ha proseguito il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo al Bundestag a Berlino in occasione della Giornata del lutto nazionale.

“Si odono riflessioni su possibili ripensamenti, emerge il timore che si intraprendano percorsi ad alto rischio e che si apra nuovo vaso pandora”, ha ammonito il capo dello Stato ma tutto questo “porta soltanto a sofferenze e a divisioni rottamare i trattati, le istituzioni edificate per porre riparo a violenze che nelle nostre società nazionali consideriamo reati e censuriamo severamente, mentre taluno pretende siano legittime nei rapporti internazionali”.

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