Regionali, in Puglia centrosinistra designa Decaro dopo il ventennio Vendola-Emiliano
Bari, 23 nov. (askanews) – “Noi siamo qui per vincere questa sfida”: di fronte ai leader dei partiti del centrodestra accorsi al Teatro Team di Bari per garantirgli il sostegno della coalizione, l’imprenditore Luigi Lobuono, ex presidente della Fiera del Levante, oggi candidato alla presidenza della Regione Puglia, aveva fatto questa promessa ai suoi elettori. Ma per Giorgia Meloni e alleati quella delle elezioni regionali pugliesi è l’impresa più proibitiva.
Il rivale di Lobuono, infatti, è Antonio Decaro, al quale per mesi i sondaggi hanno assegnato percentuali attorno al 60 per cento e a volte anche oltre, largamente superiori a quelle con le quali il centrosinistra ha vinto di recente in regioni che un tempo sarebbero state definite “rosse”: Michele De Pascale è stato eletto in Emilia Romagna con il 56,77 per cento dei voti, Eugenio Giani in Toscana riconfermato con il 53,92 per cento.
L’ex sindaco di Bari, d’altronde, ha già dimostrato alle elezioni europee del 2024 la sua forza elettorale: candidato per il Partito democratico nella circoscrizione dell’Italia meridionale, nella sola Puglia raccolse 352.313 preferenze personali in una lista che ottenne poco meno del 34 per cento dei consensi. La proiezione sulle sue potenzialità come capo della coalizione progressista lascia al suo avversario Lobuono, con ogni probabilità, il solo compito di tentare una onorevole rimonta.
La Puglia è stata governata per due mandati da Nichi Vendola di Sinistra italiana e per altri due dal punto di riferimento del Pd regionale Michele Emiliano: da un ventennio è feudo inespugnabile del centrosinistra. All’ultima tornata, nel 2020, con poco più di due milioni di elettori alle urne, l’ex pm fu confermato presidente con 871mila voti, pari al 46,78 per cento. Due nel 2025 i candidati presidenti alternativi ai concorrenti principali: si tratta di Ada Donno con Puglia Pacifista e Popolare, espressione di un cartello di partiti e forze sociali di sinistra, e di Sabino Mangano con la sua Alleanza Civica per la Puglia.
Il percorso per l’individuazione delle candidature presidenziali nelle coalizioni principali è stato alquanto tortuoso: in estate Decaro si era spinto fino a porre un aut aut agli alleati, chiedendo che non si candidassero come consiglieri gli ex presidenti Emiliano e Vendola. Nodo sciolto in extremis, anche con l’impegno personale della segretaria del Pd Elly Schlein, che ha agevolato la rinuncia del presidente uscente, mentre Vendola, fuori da anni dalle istituzioni rappresentative e carta cruciale scelta da Alleanza Verdi Sinistra per cercare di scavallare la soglia di sbarramento del 4 per cento, si è regolarmente candidato. Le tensioni, almeno in campagna elettorale, sono poi rientrate anche con un paio di abbracci simbolici in favore di telecamere.
Decaro, intervistato dalla Gazzetta del Mezzogiorno, promette “una pagina nuova” anche se riconosce di aver fatto parte, con i due ex presidenti, “di quella storia politica, il centrosinistra degli ultimi vent’anni”.
Quanto a Lobuono, la sua candidatura da “civico di area”, dopo un confronto durato mesi fra i partiti del centrodestra, ha placato le acque agitate nella coalizione: “Siamo qui uniti come ci avrebbe voluto un grande pugliese che oggi ricordiamo a 90 anni dalla nascita: Pinuccio Tatarella”, aveva detto la premier Meloni nel comizio dei leader a Bari. Sempre dalle pagine della locale Gazzetta, l’imprenditore ipotizza, in caso di vittoria, “un cambio di passo che si può avere con il centrodestra, ponendo un argine al clientelismo e al malgoverno da un lato, e riportando in auge la meritocrazia e l’efficienza amministrativa dall’altro”.
Gli elettori aventi diritto al voto sono quasi quattro milioni (per la precisione 3.922.941), su 23 seggi assegnati nelle circoscrizioni provinciali 7 sono assegnati a Bari, 2 alla Bat , 2 a Brindisi, 4 a Foggia, 5 a Lecce e 3 a Taranto. I restanti verranno assegnati col premio di maggioranza. I consiglieri da eleggere in totale sono 50, le liste devono rispettare i criteri sulla parità di genere. Si vota dalle 7 alle 23 di domenica 24 novembre e dalle 7 alle 15 di lunedì 25.


