Aifo: da Masaf segnale attenzione importante a settore olio
Roma, 2 dic. (askanews) – Per garantire stabilità al mercato olivicolo “servono scelte strutturali: occorre rafforzare l’aggregazione, migliorare la trasparenza, potenziare i controlli e valorizzare pienamente la qualità dell’olio italiano attraverso il sistema delle denominazioni”. E’ la posizione espressa ieri da Aifo nel corso dell’incontro tra il sottosegretario all’Agricoltura Patrizio La Pietra e i rappresentanti della filiera olivicola-olearia, convocato per affrontare il repentino calo del prezzo dell’olio extravergine di oliva, sceso nelle ultime settimane di circa due euro al chilogrammo.
L’associazione italiana frantoiani ha presentato un quadro approfondito della situazione e una serie di proposte volte a intervenire non solo sull’emergenza attuale, ma soprattutto sulle fragilità strutturali che da anni rendono il settore esposto a oscillazioni difficili da governare. Sottolineando che, per dare stabilità al mercato, serve una strategia di lungo periodo capace di rafforzare l’intera filiera. In questo senso, Aifo ha ribadito l’importanza di un’aggregazione dell’offerta più solida attraverso Organizzazioni di Produttori realmente operative, sottolineando l’opportunità di rivedere a livello comunitario l’attuale OCM Olio per avvicinarla ai modelli che nel settore vitivinicolo hanno già prodotto risultati significativi.
Parallelamente, è stato ricordato quanto sia necessario dotare la filiera di una vera Organizzazione Interprofessionale unica, stabile e funzionante, in grado di coordinare attività cruciali come la programmazione produttiva, la promozione, la raccolta dei dati e il dialogo con le istituzioni. Aifo ha richiamato anche l’attenzione sulla trasparenza del mercato e sulla necessità di potenziare i controlli per prevenire eventuali irregolarità nelle importazioni. In questa direzione, l’associazione ha proposto l’estensione a livello europeo del registro telematico dell’olio e l’istituzione di una CUN delle olive e di una CUN dell’olio, strumenti utili a garantire una rilevazione dei prezzi più chiara, affidabile e condivisa.
Un ulteriore tema affrontato riguarda il sistema delle DOP e delle IGP, che oggi interessa soltanto il 3% della produzione olivicola nazionale. Secondo Aifo, è necessario riformare la normativa per rendere il funzionamento delle denominazioni dell’olio più vicino ai modelli già adottati nei settori dei formaggi e dei vini, che nel tempo hanno dimostrato di saper generare valore aggiunto grazie a una governance più robusta e a una gestione consortile più efficiente. Una riforma in questo senso garantirebbe maggiore tracciabilità, un legame più forte con il territorio, una distribuzione più equa del valore lungo la filiera e una capacità di promozione più efficace, anche sui mercati esteri.
