Sommet Grand Continent: «studiare in Francia? Non solo perfezionamento linguistico»
Il professor Florian Louis ha parlato anche dell'opportunità delle classes préparatoires
Sommet Grand Continent: «studiare in Francia? Non solo perfezionamento linguistico».
L’orientamento scolastico nel mondo francofono è stato oggetto dell’incontro di stamattina tra gli studenti del IV anno del liceo classico bilingue di Aosta, accompagnati dalla professoressa Chiara Thiébat, la Sovrintendente agli Studi Marina Fey e Florian Louis, professore aggregato di Storia all’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi.
In videocollegamento, le classi IV e V del liceo linguistico di Courmayeur.
Alcuni studenti del liceo classico bilingue
Si è trattato di un confronto promosso nell’ambito del Sommet Grand Continent che da oggi e fino a venerdì 5 dicembre promuoverà il confronto su temi di respiro europeo e che porterà in Valle oltre 180 ospiti, relatori e studiosi di prestigio.
Perchè studiare in Francia? Attorno a questa domanda si sono accese le riflessioni.
«L’immersione e il perfezionamento linguistico sono una risposta incompleta – ha spiegato il professor Louis -.
Studiare all’estero è molto di più: è un salto verso la vita adulta, verso una maggiore auonomia, una maggiore fiducia in se stessi. Si diventa grandi più in fretta e poi, magari tornerete a studiare e lavorare nel vostro Paese.
Ne guadagnerete anche una conoscenza più profonda del Paese che sceglierete per i vostri studi e dei suoi residenti. Avrete intessuto rapporti umani e avrete, nella vostra futura vita lavorativa, contatti con colleghi che lavorano in altre parti del mondo e con i quali avete studiato».
Autonomia, maturità, culture educative diverse
Il professor Louis ha anche riferimento a un nuovo sistema di insegnamento e alla possibilità di misurarsi con culture educative differenti, scoprendo punti deboli e di forza.
La professoressa Fey ha ribadito le parole chiave di una eventuale scelta di studi superiori in Francia: autonomia, maturità ma anche cultura del paese, curiosità di scoprire culture educative diverse dalla nostra.
In collegamento da Courmayeur, una studentessa ha fatto riferimento alla sua esperienza positiva in Québec mentre uno studente del liceo classico ha chiesto al professor Louis le migliori scuole francesi per studi umanistici.
Università di prossimità o le ‘grandi’ a Parigi?
La riflessione del professor Louis è partita dalla scelta della scuola: la prossimità, per esempio le università di Chambéry, Grenoble o Lyon oppure gli atenei certamente più prestigiosi ma lontani, tutti concentrati a Parigi.
Le classes préparatoires
Il professor ha parlato dell’opportunità della classes préparatoires, una scuola di formazione superiore post diploma, molto selettiva e molto impegnativa che prepara ai test d’ingresso delle grandi università francesi e alle Ecoles normales supérieures, come quella di Paris o Lyon, analoghe alla nostra Normale di Pisa.
Secondo quanto riferito dal professor Louis, «sono scuole molto impegnative ma permettono, nel malaugurato caso non si superi il test di ingresso, di proseguire il terzo anno all’Università».
Si tratta di scuole pubbliche che fanno una grande selezione ha precisato il professor di Storia dell’Hess, che ha messo in guardia i ragazzi dalle sirene delle scuole private che costano anche 20 mila euro l’anno.
(cinzia timpano)
