Tunnel del Monte Bianco: Avs annuncia una propria indagine sulle prossime chiusure
Il gruppo condurrà, tramite l'azione del nucleo dei suoi aderenti della Valdigne una propria indagine sulle opzioni di chiusura
Tunnel del Monte Bianco: Avs annuncia una propria indagine sulle chiusure. Lo annuncia in un comunicato Alleanza Verdi e Sinistra.
«Il gruppo condurrà, tramite l’azione del nucleo dei suoi aderenti della Valdigne – si legge -, una propria indagine sulle opzioni di chiusura del Tunnel del Monte Bianco, sentendo amministratori e associazioni di quel territorio».
La decisione è stata presa dopo la risposta del Presidente della Regione ad una interpellanza di AVS discussa nella seduta consiliare del 2 dicembre 2025.
«Il 12 dicembre – ricordano i consiglieri di Avs, Chiara Minelli e Eugenio Torrione -, il traforo del Monte Bianco riaprirà al traffico dopo oltre tre mesi di chiusura totale, ma rimangono aperti degli interrogativi sulla prosecuzione dei lavori di risanamento della volta della galleria. È noto che nell’autunno del 2026 ci sarà una pausa dei lavori e che c’è ora una fase di valutazione dopo i due cantieri test del 2024 e 2025».
Le 2 opzioni
Il movimento politico ricorda che «la Commissione intergovernativa italo-francese (Cig), che coordina le decisioni riguardanti il Tunnel, deve decidere la modalità di prosecuzione dei lavori» e cita le due alternative: la chiusura per 15 settimane consecutive (in autunno) per 15 anni o la chiusura totale per tre anni e mezzo consecutivi.
«La scelta fra le due opzioni – proseguono – comporta implicazioni importanti sulle attività economiche e sulla mobilità transfrontaliera, si tratta quindi di una scelta che deve coinvolgere gli amministratori locali, le associazioni degli operatori economici, la stessa popolazione».
Le divergenze
«Ora succede che sul coinvolgimento dei vari soggetti si è creata una divaricazione netta fra i due versanti del Monte Bianco e fra i due Prefetti che fanno entrambi parte della Cig – fa sapere Avs -. Il Prefetto dell’Alta Savoia ha sollecitato gli eletti ad avviare una consultazione sul versante della valle di Chamonix, mentre in Valle d’Aosta il Presidente della Regione con funzioni prefettizie non ha sentito, né intende sentire i vari soggetti valdostani».
L’affondo
«Nessun Comune, nessuna associazione di operatori economici e neppure il Consiglio regionale è stato coinvolto nella valutazione sulle due opzioni – lamentano i 2 consiglieri regionali -. Quale posizione porterà il presidente Testolin nella riunione della Commissione intergovernativa programmata per le prossime settimane? Da qui la nostra decisione di sentire amministrazioni e associazioni del territorio sulle due opzioni. Riferiremo sugli esiti della nostra indagine, così da offrire un contributo trasparente e partecipato alla scelta da compiere».
(re.aostanews.it)
