Giansanti: risorse per Pac insufficienti, il 18 saremo in piazza
Roma, 5 dic. (askanews) – Le risorse proposte dalla Commissione europea per la prossima Pac? Insufficienti. La tutela del mercato europeo dalla concorrenza dei prodotti extra-Ue? Inefficace. Sono nette le parole utilizzate dal presidente di Confagricoltura e del Copa, Massimiliano Giansanti, nell’intervista pubblicata oggi sul Sole 24 Ore.
Giansanti spiega i motivi che spingono gli agricoltori a scendere in piazza a Bruxelles il prossimo 18 dicembre per protestare contro l’impostazione che la Commissione von der Leyen ha dato alla Pac e al prossimo budget europeo.
Secondo Giansanti “serve una politica agricola comune che metta al centro i temi della produttività, della competitività e dell’innovazione. Le risorse – dice – devono essere indirizzate agli agricoltori professionali: ancora oggi in Italia il 50% delle aziende agricole che percepiscono la Pac non hanno la partita Iva. Non riesco a capire come sia possibile mettere sullo stesso piano un imprenditore professionale con uno che lo fa il sabato e la domenica. Per fare tutto questo servono poi più risorse, non certo un taglio come quello proposto dalla Commissione Ue”.
Il presidente di Confagricoltura, che mercoledì 10 dicembre terrà la sua assemblea nazionale al Teatro Argentina di Roma, sposta poi l’attenzione sulla questione della reciprocità negli accordi internazionali: “Se è vero che l’Europa è un continente orientato all’export, è altrettanto vero che oggi l’Ue non può diventare il mercato aperto a tutti, senza limitazioni”.
Giansanti evidenzia l’importanza delle filiere: “credo nella loro centralità. Oggi il mercato ci chiede che in campo giochino i grandi campioni. Da una parte, quindi, dobbiamo lavorare per aggregare, passando dalla logica del frazionamento e del nanismo alla logica del gigante. Dall’altra parte, dobbiamo immaginare modelli che coinvolgano anche la grande distribuzione”.
Infine, un passaggio sui rapporti con l’Esecutivo. Il presidente di Confagricoltura sottolinea che le risorse messe a disposizione dal governo Meloni “saranno nella storia ricordate come risorse significative. Ma chiedere di più alle istituzioni non significa mettere in discussione l’operato. E al governo abbiamo chiesto, nella legge di Bilancio, di incrementare le risorse su Agricoltura 4.0, di tagliare il cuneo previdenziale e di razionalizzare i costi energetici”.
