Che fine ha fatto il cessate-il-fuoco a Gaza?
Roma, 6 dic. (askanews) – Tre persone sono state uccise e diverse altre sono rimaste ferite dalle Idf (Forze di Difesa israeliane) a Beit Lahiya, nel nord della Striscia di Gaza. Lo ha riferito la tv satellitare araba al Jazeera, che ha citato una fonte dell’ospedale Shifa di Gaza City. Secondo Wafa, l’agenzia di stampa ufficiale dell’Autorità nazionale palestinese, due persone sono state uccise da un attacco con droni nel quartiere nord-occidentale di Atatra, a Beit Lahiya, attraverso il quale passa la linea del cessate-il-fuoco di Gaza. Non è chiaro a quale lato della linea si riferisca l’agenzia. L’agenzia di protezione civile di Hamas ha identificato il suo tenente, Suhail Dahman, come un’altra delle persone uccise oggi a Beit Lahiya, aggiungendo che suo figlio ha riportato gravi ferite. Secondo Wafa, sono stati bombardati da Israele vicino alla moschea Ribat, sul lato controllato da Hamas della cosiddetta Linea Gialla. Nel frattempo, un palestinese ha riportato gravi ferite in un attacco di artiglieria israeliana nel quartiere orientale di Shejaiya, a Gaza City, secondo una fonte dell’ospedale Al-Ahli Baptist della città, citata sempre da al Jazeera. La Linea Gialla attraversa Shejaiya. Altre due persone sono rimaste ferite a causa di un bombardamento delle Idf nel quartiere Nasser di Gaza City, ha riferito al Jazeera citando i soccorritori. Il quartiere si trova dal lato della Linea Gialla controllato da Hamas. L’emittente ha infine riportato anche bombardamenti delle Idf su Rafah e Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza.
Le trattative per consolidare il cessate-il-fuoco sostenuto dagli Stati Uniti nella Striscia di Gaza si trovano attualmente in un “punto critico”. Lo ha dichiarato il primo ministro e ministro degli Affari Esteri del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman al Thani. “I mediatori stanno lavorando per avanzare alla fase successiva del cessate il-fuoco, ma ci troviamo in un punto critico. È solo una pausa (…) Non possiamo ancora considerarlo un cessate-il-fuoco. Il cessate-il-fuoco non può essere completato senza il completo ritiro delle truppe israeliane, il ristabilimento della piena stabilità nella Striscia di Gaza e la libera entrata e uscita delle persone, cosa che oggi non avviene”, ha dichiarato il Primo Ministro al Doha Forum in Qatar. Le ostilità nell’enclave palestinese sono cessate il 10 ottobre scorso, il giorno successivo alla firma, da parte di Israele e Hamas, della prima fase dell’accordo di pace proposto dal presidente statunitense Donald Trump il 29 settembre, che prevedeva il ritorno di tutti gli ostaggi israeliani, vivi o morti, e il ritiro delle Forze di Difesa israeliane (Idf) da Gaza.
Lo scorso 17 novembre, il Consiglio di Sicurezza ha approvato una risoluzione sponsorizzata dagli Stati Uniti che autorizza la creazione di una Forza internazionale di Stabilizzazione nella Striscia di Gaza, con 13 voti a favore e le astensioni di Russia e Cina. La risoluzione prevede una Forza internazionale che opererà con Israele ed Egitto sotto un mandato iniziale di due anni, per garantire le frontiere di Gaza, proteggere la popolazione civile, fornire aiuti umanitari, addestrare una forza di polizia palestinese riformata e supervisionare il disarmo del movimento integralista islamico palestinese Hamas e altri gruppi armati. Secondo il testo, le truppe israeliane si ritireranno una volta che la Forza internazionale assumerà il pieno controllo, e un Consiglio di Pace transitorio – guidato dal presidente statunitense Donald Trump – coordinerà sicurezza, aiuti umanitari e ricostruzione, indirizzando Gaza verso un’Autorità nazionale palestinese riformata.
Il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty, dal canto suo, ha oggi sollecitato il rapido dispiegamento di una forza internazionale di monitoraggio del cessate-il-fuoco nell’ambito della seconda fase di un accordo di pace per la Striscia di Gaza. “Per quanto riguarda la Forza internazionale di stabilizzazione, dobbiamo dispiegare questa forza il prima possibile sul terreno perché una delle parti, ovvero Israele, viola ogni giorno il cessate il fuoco…quindi abbiamo bisogno di osservatori”, ha affermato il ministro.

