L. elettorale, un ministro ci spiega il piano di Meloni per spostarsi al centro
Roma, 6 dic. (askanews) – Vincere, sì, ma anche disegnare una maggioranza meno spostata a destra, riducendo al minimo il peso della Lega, che si sta sempre più rivelando un problema in particolare per i rapporti con l’Europa e sui grandi temi internazionali, Ucraina in testa. Magari portando a compimento quel progetto di avvicinamento al Ppe di cui si parla ormai da tempo, sganciando Fdi da Ecr e dalla sempre meno saltuaria “alleanza” con i Patriots di Viktor Orban (di cui il Carroccio fa parte). E’ questo il piano di Giorgia Meloni che subito dopo l’approvazione della manovra metterà mano alla legge elettorale in vista delle elezioni politiche, che ormai tutti danno per scontate a primavera 2027. I tecnici sono al lavoro da tempo e qualche interlocuzione è stata messa in campo anche con emissari delle opposizioni.
L’ipotesi preferita è quella di un proporzionale puro, con soglia di sbarramento molto bassa (che fa felici i centristi del centrodestra, ma anche Carlo Calenda) e un sostanzioso premio di maggioranza (15%) per la coalizione che raggiunge il 40%. Uno schema che, nella mente della leader, dovrebbe garantire la vittoria, ma anche un riequilibrio della maggioranza. Ce lo spiegava chiaro e tondo, qualche giorno fa, un ministro in un colloquio riservato.
“Basta fare qualche conto – il ragionamento, accompagnato da un conteggio sulle dita della mano – attualmente Fdi è stabile attorno al 30%, Forza Italia potrebbe portare un 9%, i centristi guidati da Noi Moderati, ma magari anche con l’innesto di Calenda, garantirebbero quel 2-3% necessario a superare tranquillamente la soglia”. E la Lega? Il ministro non risponde ma, eloquentemente, apre le braccia.
Quindi, riassumendola in temi europei, se così andasse – in caso di vittoria del centrodestra – quella che verrebbe fuori sarebbe una maggioranza Fdi-Ppe, la famiglia di cui fanno parte sia Forza Italia che Noi moderati, partito che ha appena celebrato la sua seconda Assemblea, con il saluto del leader popolare Manfred Weber. “Ispirati ai nostri valori cristiano democratici, la missione del Ppe è mettere le persone al centro della nostra azione politica e di rispondere alle loro preoccupazioni con proposte concrete. Questo è quello che abbiamo sempre fatto ed è quello che faremo sempre. Sono fiducioso che Noi moderati avrà un ruolo essenziale nel sostenere questi valori e rendere la famiglia del Ppe ancora più forte”, il messaggio del tedesco. All’Assemblea ha partecipato di persona la stessa Meloni, non così assidua alle manifestazioni di partito, anche degli alleati. Prima di rispondere all’invito di Maurizio Lupi, per dire, l’ultimo appuntamento simile, per lei, era stato a marzo al congresso di Azione…
Di Alberto Ferrarese e Lorenzo Consoli
