Da tassonomia sociale a etica dato, basi per governance responsabile IA
Roma, 10 dic. (askanews) – La giornata di ieri, che ha inaugurato la prima delle due giornate della seconda edizione dello “Human Economic Forum” e che si è svolta presso la Camera dei deputati, ha riunito rappresentanti istituzionali, studiosi, esponenti del mondo economico, religioso e sociale, per riflettere sulle trasformazioni in atto e sulla crescente necessità di una governance capace di integrare sostenibilità, responsabilità e innovazione tecnologica.
L’edizione 2025, che nella sua prima giornata ha visto i lavori coordinati dalla Vicepresidente e avvocato Francesca Tempesta, si è aperta affrontando un tema ormai centrale nelle dinamiche sociali contemporanee: come cambia la coesione di un Paese quando una parte crescente delle relazioni, delle informazioni e dei processi decisionali viene mediata da sistemi digitali e algoritmici. In un contesto in cui l’intelligenza artificiale incide sulla formazione delle opinioni e sull’accesso alle opportunità, l’HEF ha richiamato l’attenzione sulla sostenibilità sociale come elemento strutturale di stabilità e sicurezza, in continuità con il lavoro scientifico avviato negli anni precedenti.
Elemento centrale dell’evento la presentazione del 2° numero speciale della rivista scientifica Corporate Governance, edita da Giappichelli Editore, che prosegue idealmente il percorso avviato con il volume precedente dedicato alla sostenibilità sociale e alla pubblicazione della Proposta di Regolamento di Tassonomia Sociale elaborata nell’ambito dell’Human Economic Forum. La rivista, diretta dal Prof. Avv. Giovanni Barbara, ha scelto ancora una volta di aprire le proprie pagine all’HEF, riconoscendo la centralità dei temi affrontati e la necessità di consolidare un dialogo scientifico stabile tra istituzioni, accademia e mondo economico.
“Il primo numero dedicato alla sostenibilità sociale ha introdotto una prospettiva innovativa”, ha osservato il dott. Antonio Schioppi, componente del comitato di esperti e curatore della Proposta di Regolamento sulla Tassonomia Sociale. “Dal confronto strutturato tra imprese e sistema bancario è nata l’esigenza di una proposta che semplifica la classificazione delle attività sociosostenibili, definendo indicatori chiari e unametodologia di valutazione dell’impatto sociale basata sul moltiplicatore sociale. Si tratta di uno strumento pensato per essere chiaro e semplice da applicare per tutte le organizzazioni, indipendentemente dal loro dimensionamento, ma con obiettivi molto precisi in termini di misurazione dell’impatto effettivo e dell’impatto sociale generato”. A questo contributo si è affiancata la riflessione del prof. Barbara, che ha sottolineato come tali temi “abbiano posto le basi per un modello di governance capace di connettere dimensione sociale, responsabilità pubblica e sviluppo tecnologico”.
Il nuovo numero speciale, curato in entrambe le uscite del 2025 da Francesca Tempesta, avvocato e Vicepresidente dello Human Economic Forum con delega al coordinamento dei progetti speciali, estende questa traiettoria verso la relazione tra tassonomia sociale, etica del dato e governance dell’intelligenzaartificiale, approfondendo come i fattori immateriali della coesione, dalla qualità delle relazioni alla libertà morale delle persone, diventino oggi un punto di osservazione imprescindibile per governare sistemi tecnologici sempre più pervasivi.
“Negli ultimi anni abbiamo lavorato per portare all’interno di una rivista scientifica di primo livello temi che normalmente restano sullo sfondo del dibattito pubblico”, ha dichiarato Francesca Tempesta. “La scelta del Prof. Avv. Giovanni Barbara di accogliere nella rivista Corporate Governance due numeri speciali dedicati alla sostenibilità sociale e all’etica del dato conferma l’importanza di costruire un luogo di confronto rigoroso einterdisciplinare. È un lavoro che unisce ricerca, responsabilità e visione istituzionale, e che ci permette di offrire strumenti concreti per leggere le trasformazioni in corso e per orientare le scelte che riguardano persone, imprese e territori”.
La co-curatrice Maria Elena Iafolla, avvocato ed esperta di diritto delle nuove tecnologie, ha confermato l’esigenza di dare forma a un dialogo scientifico che non resti confinato all’accademia, ma che sappia incidere sulle scelte concrete di imprese e istituzioni: da qui la ricerca di strumenti operativi per leggere la qualità delle relazioni, la fiducia e la responsabilità che sorreggono la vita collettiva: “Obiettivo di questo numero speciale è offrire una piattaforma di confronto interdisciplinare che aiuti a trasformare principi in pratiche, e a costruire modelli di governance capaci di coniugare innovazione tecnologica e coesione sociale”.
È in questo quadro che si inserisce la collaborazione con Grateful Foundation, guidata dal Presidente Oscar di Montigny, partner scientifico dell’HEF nello sviluppo di modelli di misurazione dell’impatto sociale fondati sul Grateful Balance Assessment e sulla visione sistemica delle 9P. “In un tempo in cui la tecnologiaaccelera più velocemente della nostra capacità di comprenderne gli effetti, diventa indispensabile riportare al centro dell’analisi ciò che accade alle persone, soprattutto interiormente”, ha dichiarato di Montigny.
“Con il Grateful Balance e con il Modello delle 9P stiamo contribuendo a una nuova alfabetizzazione del progresso: una che misura non solo ciò che un’impresa produce, ma l’impatto che lascia nella vita di chi partecipa a quell’ecosistema, interiormente ed esteriormente. È questa, oggi, la vera frontiera dell’innovazioneresponsabile. Il lavoro condotto negli ultimi anni dal team di ricerca, tra cui il Prof. Giuseppe Magro, ha reso possibile un ampliamento sostanziale del lavoro sulla tassonomia sociale, integrando ai classici indicatori economici e ambientali una lettura accurata dell’impatto relazionale e valoriale generato dalle attivitàorganizzative”, ha concluso il prof. Magro, “l’integrazione tra tassonomia sociale ed economia dei dati con il framework ‘Grateful’ rappresenta un passaggio metodologico fondamentale. Ci consente di osservare con rigore ciò che finora è rimasto implicito: come le relazioni, i valori condivisi e la qualità dei legami influenzano la capacità delle organizzazioni di generare impatti sostenibili. Questa convergenza apre a un nuovo modo di valutare i sistemi socioeconomici, misurando non solo gli output, ma la trasformazione che avviene nelle persone mentre quei risultati vengono prodotti. È qui che la ricerca trova la sua più alta utilità pubblica”.
La prospettiva dell’HEF, al centro dei lavori 2025, mette in luce che governare i dati e le architetture algoritmiche significa governare le condizioni stesse della partecipazione democratica, della libertà di giudizio, dell’accesso alle opportunità e della continuità dei legami sociali. Per questo l’etica del dato viene proposta come leva strategica di sostenibilità, a completamento del quadro tracciato dalla tassonomia sociale.
Nel pomeriggio, i lavori sono stati avviati dal Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci, che ha portato il contributo delle istituzioni evidenziando come sia emersa in modo chiaro la necessità di collocare il tema della sostenibilità sociale su un tavolo condiviso tra più livelli istituzionali, in un confronto strutturato capace di integrare visione politica, responsabilità tecnica e partecipazione sociale.
