Maestri di sci in assemblea: «i numeri ci danno ragione, cresciamo insieme»
Al teatro Splendor, l'assemblea annuale dei professionisti in giacca rossa
Riflessioni sugli sviluppi della figura del maestro di sci, riconoscimenti ai nuovi diplomati e ai praticanti più navigati e dibattiti su multidisciplinarietà e ruolo dei liberi professionisti.
È una marea di giacche rosse quella che ieri, venerdì 12 dicembre – ha invaso il teatro Splendor di Aosta per l’importante appuntamento con l’assemblea generale dei maestri di sci valdostani.
La riunione – presieduta da Claudio Vietti – si è aperta con la canonica relazione annuale del presidente dell’Associazione valdostana Maestri di sci Beppe Cuc, che ha portato l’attenzione sui punti di forza del movimento.
«Vogliamo essere protagonisti e lo siamo a tutti gli effetti in un quadro che comprende anche tantissimi attori sul territorio.
Il nostro è un sistema che funziona, dobbiamo essere consapevoli di essere in un contesto favorevole in cui si lavora per crescere. I numeri ci danno ragione, anche quelli relativi agli arrivi in grande aumento, soprattutto per quanto riguarda gli stranieri».
Grande spazio all’elogio degli investimenti fatti (e previsti) per gli impianti a fune in Valle d’Aosta – con menzione speciale per la Stella di Pila appena inaugurata in cima al Couis -, ma anche ai riscontri positivi del Magic Ski Pass e alle iniziative sostenute dal’Associazione «che ogni anno portano oltre 1300 bambini delle scuole a mettere gli sci per la prima volta» ha precisato Cuc.
Un discorso che – alla presenza del presidente della Regione Renzo Testolin e dell’assessore al Turismo, Sport e Commercio Giulio Grosjacques – non ha schivato i temi più delicati, quale ad esempio la possibilità, ancora al centro di riflessioni, di proporre corsi per la multidisciplinarietà per sopperire alle difficoltà delle stazioni più piccole.
(photogallery Paolo Rey)
Cuc ha poi ammesso le criticità che ancora caratterizzano il mestiere di maestro a livello fiscale, auspicando che si possa trovare una soluzione per evitare che molti giovani siano spinti a seguire carriere con costi più agevoli rispetto a quella del maestro
Spazio poi sul palco ad Alessandro Verzellesi ed Edi Dufour, portavoce dei liberi professionisti, che hanno evidenziato un ruolo a loro parere non sufficientemente rilevante della propria categoria sia a livello decisionale sia in quanto a visibilità rispetto alle scuole, nonché alla testimonianza del maestro Giorgio Merlo, che ha chiesto maggiori tutele sul tema del contrasto agli abusivi.
Francesco Rao, responsabile del progetto “Sci per tutte le abilità” ha parlato della formazione che ha portato alla specializzazione di numerosissimi maestri (sono oggi circa 150 in Valle) nel sostegno a portatori di disabilità motorie, sensoriali e intellettive: «L’obiettivo è rafforzare le competenze tecniche dei maestri – ha precisato Rao – per rendere l’esperienza sulla neve accessibile e gratificante per tutti».
A tal proposito, a fianco delle specializzazioni per le quali sono stati premiati i nuovi promossi, si è menzionato poi l’acquisto degli ausili per le disabilità forniti alle scuole di sci e esposti all’ultima Fiera di Sant’Orso con riscontri molto positivi presso il pubblico.
Le premiazioni finali si sono infine prese la scena tra l’entusiasmo generale, con la consegna di alcuni riconoscimenti ai maestri con 30 anni di attività, emblemi della dedizione al mestiere e alla casacca.
A seguire, l’attribuzione dei diplomi ai neo maestri di snowboard e sci alpino, anche attraverso un toccante momento dedicato alla memoria dello scomparso Edoardo Camardella, a cui era dedicato il corso dell’alpino. Speciale, infine, la consegna del diploma a Didier Quinson, coinvolto ad agosto 2024 ad Arpy in un grave incidente che lo aveva portato al coma.
Sorridente e circondato dagli amici, il 21enne ha così regalato alla platea un’immagine di speranza e unione che ha chiuso in bellezza l’assemblea, lasciando spazio ai tradizionali festeggiamenti.
Su Gazzetta Matin in edicola lunedì 15 dicembre, i dettagli sull’ipotesi muldisciplinarietà e le interviste ad alcuni maestri.
(a.a.)


