Ucraina, Zelensky vede il team Usa a Berlino: lo scoglio dei territori
Roma, 15 dic. (askanews) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha incontrato gli inviati statunitensi a Berlino, per proseguire i negoziati su un piano per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
L’incontro ha rappresentato la prosecuzione dei colloqui che Zelensky aveva avuto il giorno precedente con l’inviato speciale Steve Witkoff e Jared Kushner, genero e consigliere del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. I colloqui si sono conclusi dopo circa un’ora e mezzo, senza ulteriori negoziati tra Ucraina e Stati Uniti previsti per la giornata. Al momento non sono stati divulgati dettagli.
Le due parti non hanno raggiunto un accordo sulle questioni territoriali, visto che gli Stati Uniti continuano a spingere Kiev a cedere alla Russia l’intero oblast’ di Donetsk e quella di Lugansk, ha dichiarato una fonte ufficiale che ha chiesto di restare anonima.
Tuttavia, il primo vice ministro degli Esteri ucraino, Sergiy Kyslytsya, ha messo in guardia dal “caratterizzare in modo errato” l’approccio di Washington e ha affermato che gli Stati Uniti “restano pienamente impegnati nel processo di pace”.
“Ogni delegazione ascolta attentamente l’altra. La posizione ucraina è molto chiara. Le fonti anonime non sono corrette”, ha dichiarato il funzionario, senza specificare esplicitamente a quale affermazione si riferisse. Dopo l’incontro con gli inviati statunitensi, Zelensky è stato ricevuto dal presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier presso la residenza presidenziale del palazzo di Bellevue, ha riferito Suspilne.
Sebbene Witkoff abbia affermato che durante i colloqui iniziali di ieri siano stati compiuti “molti progressi”, una fonte anonima del Wall Street Journal ha descritto l’incontro di cinque ore di domenica come difficile, con Washington apparentemente poco disposta a scendere a compromessi sulla propria proposta di pace, mentre spinge per un accordo entro la fine dell’anno. I negoziati fanno parte di rinnovati sforzi diplomatici seguiti al sostegno di Washington a un piano di pace in 28 punti, che imporrebbe condizioni molto dure all’Ucraina. La proposta è stata successivamente ridotta a 20 punti dopo consultazioni con rappresentanti ucraini ed europei.
Parlando prima dell’incontro di Berlino, Zelensky ha respinto un’idea sostenuta dagli Stati Uniti secondo cui le truppe ucraine dovrebbero ritirarsi da una proposta “zona demilitarizzata” nella regione del Donbass parzialmente occupata dalla Russia.
Di fronte alle pressioni statunitensi affinché siano fatte concessioni territoriali nelle regioni orientali, Zelensky ha affermato che tali questioni dovrebbero essere decise dal popolo ucraino, eventualmente tramite un referendum. Zelensky ha inoltre sottolineato che qualsiasi accordo di pace deve essere fondato su garanzie di sicurezza ferree, simili a quelle previste dall’Articolo 5 della Nato, anche se gli Stati Uniti e altri alleati si oppongono alla piena adesione dell’Ucraina all’alleanza atlantica.
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato che il divieto di ingresso dell’Ucraina nella Nato resta una “pietra angolare” delle richieste russe in un potenziale accordo di pace.
