La Venere degli Stracci di Pistoletto in mostra a Courmayeur
La Venere degli Stracci, una delle opere più iconiche dell’arte contemporanea, arriva ai piedi del Monte Bianco
La Venere degli Stracci, una delle opere più iconiche dell’arte contemporanea, arriva ai piedi del Monte Bianco.
La Venere degli Stracci di Michelangelo Pistoletto sarà in mostra nella Sala dipinti dell’ex Hotel Ange – Courmayeur Climate Hub dal 20 dicembre al 10 gennaio, tutti i giorni dalle 15 alle 19.30.
Un’esposizione che unisce arte, riflessione sociale e sostenibilità, inserendosi nel dialogo culturale che Courmayeur porta avanti sui temi ambientali e del futuro del pianeta.
Un capolavoro dell’arte contemporanea nato nel 1967
Realizzata nel 1967, La Venere degli Stracci è una delle opere simbolo della ricerca artistica di Michelangelo Pistoletto e dell’Arte Povera.
L’idea, semplice solo in apparenza, consiste nell’accostare una statua ispirata alla bellezza classica a un mucchio di abiti usati, colorati e disordinati. Due mondi lontani che, proprio nel loro contrasto, generano un dialogo potente e attualissimo.
La Venere, ispirata ai modelli dell’antichità, rappresenta la memoria, l’armonia e la bellezza senza tempo dell’arte classica, ciò che attraversa i secoli senza perdere valore. Di fronte a lei, gli stracci: oggetti comuni, fragili, legati alla quotidianità, simbolo del tempo che passa e del nostro rapporto con il consumo.
Il contrasto è immediato: da un lato l’ideale di perfezione, dall’altro la realtà imperfetta e mutevole della vita di tutti i giorni.
Una tensione visiva e concettuale che invita a riflettere su ciò che produciamo, scartiamo e accumuliamo. Attraverso l’accumulo degli stracci, Pistoletto pone interrogativi ancora oggi centrali: spreco, moda “usa e getta”, consumismo, ma anche la possibilità di ritrovare bellezza e significato in ciò che normalmente ignoriamo.
L’opera suggerisce che nulla scompare davvero e che ogni gesto quotidiano lascia una traccia. Allo stesso tempo, la Venere sembra restituire valore agli stracci, quasi rigenerandoli e inserendoli in una nuova narrazione.
Un dialogo che avvicina l’arte alla vita reale, abbattendo la distanza tra passato e presente.
Dalla Venere al Terzo Paradiso: un messaggio che si espande
La presenza della Venere degli Stracci a Courmayeur crea un collegamento ideale con un’altra opera fondamentale di Pistoletto presente sul territorio: il Terzo Paradiso realizzato nei pressi delle Maisons de Judith in Val Ferret.
Due installazioni diverse per forma e materiali, ma unite dallo stesso messaggio. Il simbolo del Terzo Paradiso – un infinito formato da tre cerchi – rappresenta l’incontro tra natura e artificio umano, indicando nel cerchio centrale la possibilità di una nuova armonia sostenibile tra uomo, ambiente e territorio.
Il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto in Val Ferret
Portare La Venere degli Stracci a Courmayeur significa inserirla in un percorso coerente con la visione di Pistoletto, che dal contesto locale si apre a una riflessione globale su sostenibilità, responsabilità collettiva e futuro del pianeta.
Dagli stracci carichi di memoria alla Val Ferret attraversata dal simbolo del Terzo Paradiso, le due opere costruiscono un unico racconto: un invito a immaginare un futuro in cui bellezza, consapevolezza e rispetto per l’ambiente possano finalmente trovare un equilibrio.
(re.aostanews.it)
