Wuhan chiede 50 miliardi allo Stato del Missouri: ci diffamarono per il Covid-19
Roma, 17 dic. (askanews) – L’Accademia cinese delle scienze e le autorità di Wuhan hanno avviato un’azione legale contro lo Stato americano del Missouri, chiedendo un risarcimento di circa 50 miliardi di dollari per presunti danni reputazionali ed economici legati alla gestione politica della pandemia di Covid-19. Lo ha reso noto l’ufficio del procuratore generale del Missouri, Catherine Hanaway, precisando che la causa civile è stata depositata presso il Tribunale intermedio del popolo di Wuhan, secondo quanto riferisce il South China Morning Post.
Tra i ricorrenti figurano il governo municipale di Wuhan, l’Accademia cinese delle scienze e l’Istituto di virologia di Wuhan, mentre tra i convenuti compaiono lo Stato del Missouri, rappresentato dal governatore Mike Kehoe, e due ex procuratori generali dello Stato, Eric Schmitt, oggi senatore Usa, e Andrew Bailey, attualmente vicedirettore aggiunto dell’Fbi.
Secondo i documenti depositati in tribunale, le controparti statunitensi sono accusate di aver tentato di “politicizzare” la pandemia, “stigmatizzare” la Cina e “manipolare” le indagini sull’origine del virus, sostenendo che Pechino avrebbe occultato informazioni cruciali e accumulato dispositivi di protezione individuale nelle fasi iniziali dell’emergenza sanitaria. La causa cinese rappresenta la risposta diretta a un’azione legale intentata cinque anni fa dal Missouri contro la Cina, il Partito comunista cinese e diverse istituzioni statali, culminata lo scorso marzo in una sentenza di un giudice federale statunitense che ha attribuito a Pechino la responsabilità di aver occultato l’epidemia iniziale. In quell’occasione, il tribunale Usa aveva riconosciuto al Missouri un risarcimento superiore ai 24 miliardi di dollari. L’allora procuratore generale Bailey aveva definito il verdetto “una vittoria storica”, affermando che lo Stato avrebbe cercato di recuperare l’intera somma anche attraverso il sequestro di beni cinesi.
Nell’azione avviata a Wuhan, i ricorrenti chiedono un risarcimento multiimiliardario e pretendono inoltre scuse pubbliche su piattaforme mediatiche internazionali e cinesi, tra cui New York Times, Cnn, Wall Street Journal, Washington Post, YouTube, Quotidiano del Popolo e Xinhua.
Il tribunale di Wuhan ha notificato che i convenuti dovranno rispondere entro tre mesi dalla ricezione degli atti, pena conseguenze processuali sfavorevoli. La causa è stata depositata il 30 aprile, lo stesso giorno in cui Pechino ha pubblicato un libro bianco sulla prevenzione, il controllo e la tracciabilità dell’origine del Covid-19, definendo la causa del Missouri “una farsa politicamente motivata” e annunciando “contromisure risolute” a tutela dei propri interessi legittimi.
Da parte statunitense, la procuratrice Hanaway ha liquidato l’iniziativa cinese come una “tattica dilatoria”, ribadendo l’intenzione del Missouri di riscuotere integralmente il risarcimento stabilito dai tribunali Usa. Eric Schmitt ha definito a sua volta la causa “priva di fondamento fattuale e giuridico”.
